VERSO LA PENSIONE
Gallo, poliziotto infaticabile
Dal sequestro Casella a Expo: 41 anni di servizio

«Il primo ad arrivare al mattino, l’ultimo a uscire la sera. Un vero poliziotto capace di tessere trame in modo silente per arrivare al risultato. Un punto di riferimento per tutti. Quando ero questore a Milano e c’era da affrontare Expo, ho avuto in lui un grande centravanti».
Sono le parole di Luigi Savina, oggi vicecapo della Polizia di Stato, a inquadrare la figura di Carmine Gallo, il commissario capo attivo al commissariato di Rho dopo anni spesi nella Digos e nella mobile a Milano.
Il primo dicembre, dopo 41 anni di servizio, Gallo andrà in pensione e ieri, nella festa organizzata all’Agricola di Lainate per salutarlo, sono accorsi davvero in tanti. Dai vertici della Polizia a tutti i colleghi, dalle altre forze dell’ordine ai sindaci di Rho, Pero e Pogliano, ai giornalisti Peter Gomez e Piero Colaprico con cui ha collaborato per tanti anni, così come ha sempre fatto con Prealpina.
«Infaticabile, generoso, competente. Per noi resta insostituibile. Se è stato garantito perfettamente l’ordine pubblico a Expo lo dobbiamo a lui», ha ricordato il sindaco di Rho, Pietro Romano, consegnandogli una targa da parte del Comune.
Dal sequestro di Cesare Casella a quello di Giuseppe Soffiantini, dalla lotta al clan Epaminonda a quella alla criminalità organizzata, fino al pool istituito a Rho per affrontare i tanti casi di violenza contro le donne, Gallo è stato «uomo capace di assumersi ogni responsabilità dando grandi risultati e tenendo sempre la legge come unica bussola», come ha rimarcato Francesco Messina, ora questore a Torino.
Alla guida del commissariato rhodense da due anni, Antonietta Scarinci ha apprezzato la capacità di Gallo di dire a tutti «contate su di me, ci penso io», con «professionalità, passione e autorevolezza».
«Un grande uomo - ha aggiunto il sindaco di Pero Maria Rosa Belotti - capace di darsi da fare per tutti».
Emozionato, Gallo ha ringraziato, oltra alla Polizia e alle istituzioni, i «fratelli carabinieri e finanzieri».
«Ho cercato di fare il mio dovere. La mia passione è essere un poliziotto, un servitore dello Stato. Nella Digos ho affrontato gli anni di piombo, i peggiori per il Paese. Expo è stata l’esperienza più esaltante, mai vissuta nella gestione dell’ordine pubblico. Ringrazio mia moglie, che mi ha permesso di lavorare con serenità sopportando ritardi e assenze, senza di lei non sarebbe stato possibile. Lascio con rammarico, ma felice e onorato per essere stato 41 anni al servizio di istituzioni e cittadini».
A Gallo il profondo grazie della nostra redazione per la costante collaborazione di questi anni e i migliori auguri per il suo futuro.
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