L’INDAGINE
Carne avariata al JRC di Ispra
Arrestati dai Nas a Pistoia i responsabili della ditta che aveva l’appalto della fornitura alimentare. I carabinieri: nessun grave rischio per la salute

Figura anche il JRC-Centro di ricerca di Ispra tra le stazioni appaltanti che hanno avuto rapporti con la Alessio Carni di Monsummano, società finità oggi, mercoledì 8 novembre, al centro di un’inchiesta giudiziaria per aver fornito cibo avariato alle mense che aveva in carico.
«IRREGOLARITà DA 30 ANNI»
Risalgono a quasi trent’anni fa le prime irregolarità nelle fornitura di alimenti accertate a carico della ditta Alessio Carni di Monsummano Terme, nel Pistoiese, i cui responsabili sono stati arrestati oggi, mercoledì 8 novembre, dai carabinieri del Nas.
Nell’ordinanza che dispone gli arresti ai domiciliari, il gip di Pistoia Maria Elena Mele sottolinea «la costanza e sistematicità delle condotte criminose poste in essere, condotte - precisa poi - che costituiscono addirittura l’ordinario modus operandi degli indagati già accertato in passato, si veda l’esito dei controlli cui dal 1988 sono stati sottoposti».
CINQUE IN MANETTE
Per il giudice, i quattro responsabili della ditta, Bonello Parlanti, Alessio Parlanti, Enrico Parlanti e Francesco Parlanti, e il loro commercialista Spartaco Capaccioli, anche lui finito ai domiciliari, costituivano «una struttura organizzata con mezzi e persone, con ripartizione di ruoli e compiti finalizzati alla sistematica commissione di una serie indeterminata di reati».
Le indagini svolte dai carabinieri del Nas e coordinate dalla Procura della Repubblica di Pistoia riguardano gli appalti che l’azienda, specializzata nella fornitura di carni ma anche di altri alimenti, si è aggiudicata a partire dal 2015.
CARNE AVARIATA NELLE MENSE
Tra le stazioni appaltanti di cui è stata, o risulta tutt’ora, fornitrice di carni risultate avariate nei controlli dei Nas, ci sono anche strutture ospedaliere, tra cui l’azienda ospedaliero universitaria di Careggi, mense comunali, anche di scuole e tredici enti militari, dell’Esercito e dell’Aeronautica, due con sede all’estero in Libano e a Gibuti e undici con sede a Roma, Viterbo, Frosinone, Latina, Grosseto e Torino.
IL CODACONS: RISARCITE. I NAS: NESSUN PERICOLO
Sulla vicenda è intervenuto con una nota anche il Codacons, che annuncia la volontà di costituirsi parte civile in un eventuale processo. «Le autorità competenti - afferma il presidente Carlo Rienzi - devono pubblicare i nomi delle strutture pubbliche interessate, perchè i cittadini hanno diritto ad avviare azioni risarcitorie».
«Nessun grave rischio per salute dalle carni avariate sequestrate»: il concetto è stato precisato dagli stessi investigatori, in una conferenza stampa tenuta a Firenze e alla quale presente anche il colonnello Erasmo Fontana, comandante dei carabinieri del Gruppo tutela salute di Roma.
«Le carni sequestrate e esaminate - ha affermato - non sono risultate tossiche. Sarebbero state nocive per la salute solo nel caso di consumo seriale».
Magra - per dirla con la dieta - consolazione.
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