LA POLEMICA
Caruso sul “caso patatine”: «Vicina a don Cattaneo, spot fuori luogo»
L’assessore regionale alla Cultura si schiera con il rettore del collegio Rotondi di Gorla Minore: «Allarme che non può essere inascoltato»

«Esprimo la mia più totale vicinanza al rettore don Andrea Cattaneo e a tutto il collegio Rotondi di Gorla Minore, in queste ore vittime di ingiusti insulti. Il suo gesto simbolico, messo in atto in uno degli istituti cattolici più antichi d’Italia, è un allarme che non può essere inascoltato». Lo ha detto l’assessore alla Cultura di Regione Lombardia, Francesca Caruso, commentando la decisione del collegio della provincia di Varese di vietare la vendita delle patatine al centro delle polemiche per un spot considerato blasfemo.
BANALIZZAZIONE DEI SIMBOLI RELIGIOSI
«La banalizzazione dei nostri simboli religiosi, che continua ad essere sempre più frequente, non può più essere sottaciuta - ha aggiunto l’assessore -. Devo dire che ho visto lo spot e lo ritengo in alcune sue parti di cattivo gusto. Da sempre amo la creatività in tutte le sue forme ed espressioni. Ho avuto modo di guardare questa pubblicità e devo dire di averla trovata piuttosto fuori luogo. Perché, nell’idea di voler sembrare a tutti i costi “originali”, bisogna cadere in una volgare parodia della sacralità del dono dell'eucarestia?».
«MODA SBAGLIATA»
«Ci tengo a sottolineare, però, che non si tratta di una condanna dettata da bigottismo di maniera - ha concluso - ma un invito a non cadere in una moda sempre più sbagliata che tende a denigrare o semplicemente a schernire, banalizzandoli, i nostri simboli religiosi».
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