BATTAGLIA LEGALE
Due appalti, dieci anni di cause
Si è chiusa la lunga vertenza con l’impresa campana per i lavori in piazza Cavour e alla stazione di Morosolo. Parla l’ex sindaco Zanotti

I lavori vennero appaltati nel 2010. Due i cantieri: piazza Cavour (parcheggi, rotonda e fognature) e l’area di sosta della stazione ferroviaria di Morosolo (parcheggi, fognature, regimentazione delle acque e opere accessorie). Entrambi vennero assegnati a un’impresa di Salerno, vincitrice appunto delle gare.
Il sindaco, all’epoca, era Andrea Zanotti, che successivamente, dal 2014 al 2019, avrebbe nuovamente rivestito la carica di primo cittadino.
Ebbene, la storia di questi cantieri è stata costellata di vicissitudini giudiziarie. Già perché l’impresa, in corso d’opera, aveva presentato delle riserve, ovvero delle pretese economiche supplettive in ragione di circostanze impreviste e contingenti. Chiedeva, in totale, quasi milioni di euro in più.
Da lì, la battaglia legale ingaggiata col Comune. Che ora ha visto la parola fine, almeno per ciò che riguarda l’aspetto economico: il sindaco Mirko Reto ha reso noto di aver pagato, per effetto di una sentenza, 354.000 euro, situazione per lui ereditata dal passato.
Una tegola finanziaria quindi sulla nuova amministrazione? L’ex sindaco Zanotti, chiamato indirettamente in causa, tiene a precisare che l’attuale esborso era stato già accantonato sotto la sua gestione. Come dire: non abbiamo lasciato pendenze senza copertura finanziaria.
Lo scontro con l’impresa campana è stato più fronti giudiziari: la vertenza infatti ha coinvolto anche il pignoramento del conto corrente del municipio.
Zanotti, di professione è avvocato, nei suoi due mandati ha rappresentato, gratuitamente, il Comune, nelle cause e negli arbitrati. «E qualche risultato - commenta - l’abbiamo ottenuto, non ultimo il discorso delle spese legali: l’impresa in questo deve pagare il Comune, e spero che l’attuale amministrazione si attivi per ottenere questi soldi». Si parla di 30.000 euro, se non di più.
Viene da chiedersi però se non fosse possibile, in tutti questi anni, trovare un accordo transattivo con l’impresa di Salerno, in modo da limitare l’esborso (attuale). «Ci abbiamo provato, non c’è stato verso» ammette l’ex sindaco. Che poi non nasconde un aspetto rilevante della vicenda: «I tempi dilatati hanno permesso al Comune di accantonare le risorse per pagare».
Ora, la battaglia legale è chiusa. Resta qualche strascico di polemica.
La rotonda di via Cavour, fra l’altro, fu bersaglio di una bravata nel 2017
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