STALKING E VIOLENZA
Scaraventata dalla finestra, picchiata, tormentata: l’incubo di una cassanese
Arrestato l’ex, un marocchino di 34 anni. L’uomo ha massacrato di botte anche il nuovo compagno di lei. Bloccato col taser

Meno di due mesi prima dell’arresto, il trentaquattrenne aveva scaraventato la ex dalla finestra: la trentenne era volata dal secondo piano della palazzina in cui viveva con il nuovo compagno. La donna se l’era cavata con qualche lesione e leggeri traumi, il convivente a sua volta aveva preso un sacco di botte ma la vicenda era ancora in fase di approfondimento investigativo. L’altro giorno invece la coppia ha chiamato i carabinieri e l’ex fidanzato è finito in carcere su disposizione del pubblico ministero Martina Melita. Gli vengono contestati i reati di stalking e di resistenza a pubblico ufficiale, perché ha picchiato pure i militari in pattuglia. Per calmarlo è stato necessario usare il taser. Ieri mattina, difeso dall’avvocato Laura Bernacchi, il trentaquattrenne marocchino è comparso davanti al gip Stefano Colombo per l’udienza di convalida e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice per ora lo lascia dietro le sbarre.
TIRA E MOLLA
L’indagato e la trentenne avevano avevano iniziato a frequentarsi nel 2021, il rapporto non era dei più sereni eppure resisteva. Nel 2022 però l’uomo decise di trasferirsi in Francia dove trovò una nuova fidanzata. La cassanese cosa avrebbe dovuto fare se non voltare pagina? A quanto pare il marocchino era di altro avviso. A gennaio di quest’anno è tornato in Italia e come se niente fosse si è ripresentato da lei, pretendendo di riaverla. La donna non ne ha più voluto sapere, oltretutto con il nuovo compagno - un italiano quarantaseienne - era felice.
VENDETTA
Per mesi il trentaquattrenne ha tormentato la ex con telefonate, appostamenti, insulti e minacce. E lei, forse sperando che ignorandolo si sarebbe rassegnato, aveva preferito non denunciarlo. Non è chiaro se il convivente quarantaseienne la sollecitasse a rivolgersi alle forze dell’ordine, sta di fatto che il 24 giugno la coppia se la vide proprio brutta: il marocchino fece irruzione in casa (qualcuno all’epoca raccontò che i tre stessero in realtà trascorrendo la serata insieme), sferrò un pugno in faccia al rivale che pur sull’orlo dello svenimento cercò di difendersi e di proteggere la convivente. Non ci riuscì, così il marocchino inseguì la ex per tutto l’appartamento e una volta afferrata la buttò giù dalla finestra della casa di corte. Venne soccorsa e trasportata in elicottero in ospedale a Varese.
SECONDO ROUND
Un copione che ha replicato nella notte tra domenica e lunedì: è riuscito a introdursi nell’abitazione, ha tentato di strangolare la trentenne, le ha assestato un calcio sul volto poi ha massacrato di botte il compagno e chissà come sarebbe andata a finire se non fossero intervenuti i carabinieri di Busto Arsizio. Contro di loro l’indagato ha inveito come un ossesso, tra insulti variegati e aggressioni ripetute. «Vi ammazzo tutti, questa volta faccio una strage», continuava a urlare dimenandosi come una furia. Con la pistola elettrica è stato immobilizzato per quei pochi secondi necessari a mettergli le manette. Forse oltre a essere accecato dalla gelosia era pure saturo di alcol e stupefacenti. Ora la coppia può dormire tranquilla.
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