LA STORIA
Da operai a imprenditori
Rimasti senza lavoro investono il tfr e riprendono la produzione dell’azienda chiusa: nei capannoni di Cassano si fanno manici di ombrelli. Riassunti quattro ex colleghi disoccupati

Il core business della loro azienda, apparentemente, sembra d’altri tempi: producono manici di ombrelli in legno e rivestiti in pelle. Eppure, Mario e Maurizio Nozzolino sono dei veri e propri esperti, hanno imparato il mestiere lavorando per una vita come operai nella storica azienda Bernasconi Ambrogio di Gallarate, una istituzione del settore. Lo hanno potuto fare fino ad aprile 2018, quando i titolari dell’azienda hanno deciso di andare in pensione, lasciando disoccupate quattordici persone, tra cui i due fratelli.
«Ci siamo guardati e ci siamo chiesti: ora che cosa facciamo? - raccontano - Come facciamo a trovare un nuovo lavoro alla nostra età? (sono entrambi cinquantenni, ndr)».
A quel punto la decisione: avrebbero continuato a produrre manici di ombrelli ma nel ruolo di titolari di azienda. «In verità - ricordano - i nostri ex titolari avevano chiesto a tutti noi dipendenti se avessimo voluto continuare da soli. Ci avrebbero dato un aiuto con il pacchetto clienti . Ma nessuno dei colleghi ha accettato la sfida». Loro due invece sì.
Così si sono guardati e hanno deciso che avrebbero investito i soldi del loro Tfr per avviare la nuova attività.
Hanno comprato i macchinari dal loro ex titolare e creato la Berna Snc. «Abbiamo scelto questo nome - spiegano - per far capire subito ai clienti che la produzione non era cambiata. Anche il nome ricorda la storica azienda gallaratese». La sede ora è a Cassano e l’azienda ha superato quota centomila manici prodotti. Il fatturato, in un anno, ha raggiunto i 450mila euro. «La nostra soddisfazione più grande - sottolineano Mario e Maurizio - è essere riusciti ad assumere i nostri ex colleghi. Ora siamo sei in fabbrica e siamo un gruppo affiatato. Ci conosciamo da una vita e lavoriamo bene».
Berna, di fatto, è sub fornitrice di aziende che realizzano ombrelli per i più importanti marchi di moda. Una produzione di nicchia, insomma, che a quanto pare non conosce crisi. Certo, per i due fratelli Nozzolino la vita è cambiata. «Prima il nostro unico pensiero era fare bene il nostro lavoro - dicono - Ora invece abbiamo pensieri e responsabilità. Non è semplice, ovviamente, ma ogni giorno siamo spinti dalla passione e dall’amore per il nostro lavoro».
E, dalle loro parole, si capisce che, in fondo, diventare imprenditori era anche un sogno nel cassetto che ora si è realizzato.
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