L’INCHIESTA
Come ti spoglio l’assistito
L’ex assessore leghista Federici era amministratrice di sostegno: si teneva i beni di anziani e malati. Ad aiutarla una talpa negli Uffici giudiziari

Era stata assessore ai Servizi sociali nella giunta guidata da Aldo Morniroli, ancor prima aveva avuto la delega ai Lavori pubblici dal sindaco Domenico Uslenghi.
Volto rassicurante della Lega Nord (a tal punto da essere candidata a primo cittadino nel 2012), con quell’aria di donna solida e affidabile, era poi stata nominata amministratrice di sostegno per il tribunale di Busto Arsizio. Ebbene, da ieri, mercoledì 28 febbraio, Stefania Federici è in carcere con l’accusa di peculato. Perché approfittando del suo ruolo giudiziario avrebbe spolpato i beni delle persone che aveva sotto tutela, tutte malate o molto anziane e sole, incassando - indicano gli inquirenti - un milione 121.324,47 euro. E lo avrebbe fatto con la complicità della funzionaria della procura Raffaella Biafora, messa agli arresti domiciliari per accesso abusivo al sistema informatico della procura stessa.
Alla dipendente pubblica - che si era presentata alle elezioni nella lista civica che sosteneva la Lega Donne e Lavoro - sono contestati anche i reati di rivelazione di segreti d’ufficio, corruzione, abuso di ufficio, ricettazione e reato elettorale poiché nell’ultima tornata di giugno 2017 al fine di farsi votare si sarebbe sostituita all’elettore nella votazione, senza averne un titolo legittimo. Come?
Semplicemente entrando in cabina al posto suo e barrando il simbolo giusto.
Febbre del gioco
Stando a quanto ricostruito dal procuratore capo Gian Luigi Fontana, dal comandante provinciale della guardia di finanza Francesco Vitale e dal capitano delle fiamme gialle di Gallarate Precentino Corona che hanno condotto le indagini coordinate dal pubblico ministero Francesca Parola, l’ex assessore Federici avrebbe sperperato al gioco una cospicua parte dei soldi sottratti.
Si parla di circa 100mila euro bruciati alle macchinette.
Che l’indagata fosse dipendente dall’azzardo lo dimostrerebbero i numerosi servizi di pedinamento e di appostamento svolti dagli investigatori nel corso di oltre un anno di indagine. A quanto pare Stefania Federici prelevava dai conti dei suoi amministrati somme esorbitanti che subito andava a spendere alle Slottery e ai Bingo della zona.
A babbo morto
All’ex assessore è stato contestato anche il reato di abuso d’ufficio perché si sarebbe intestata - in qualità di beneficiaria mortis causa una polizza vita del valore di 350mila euro del proprio ignaro amministrato. E non solo. A quanto pare la donna in alcune occasioni sarebbe corsa a casa dei suoi amministrati appena defunti per spogliarli di alcuni averi.
Durante le perquisizioni gli inquirenti hanno infatti rinvenuto fedi nuziali e oggetti di valore che non troverebbero a detta loro altra giustificazione se non l’appropriazione in concomitanza col decesso. Sempre perquisendo le indagate, i finanzieri hanno recuperato 81 quadri - molti dei quali di valore - sparsi tra la casa di Federici e quella di Biafora, alla quale la Federici avrebbe prestato pure tremila euro. A parere della Procura quel denaro sarebbe la contropartita di un favore.
In tutto nei confronti dell’amministratrice sono stati eseguiti decreti di sequestro di beni e di liquidità monetarie per un valore di 599.851 euro.
Infedeltà a Palazzo
Alla funzionaria giudiziaria della procura è contestato anche il reato di corruzione, filone questo che è ancora sotto indagine e sul quale gli inquirenti non si sono sbilanciati. Avrebbe però ricevuto delle utilità, ossia l’assunzione di pubblici incarichi da parte del corruttore al quale avrebbe veicolato informazioni riservate.
In concorso con Federici, con il marito e con un altro soggetto avrebbero favorito il datore di lavoro del coniuge in un’operazione immobiliare nella quale l’amministratrice di sostegno, tramite una perizia sottostimata, avrebbe alienato al datore di lavoro stesso un immobile intestato a una delle persone assistite dall’ex assessore.
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