SANT’ANDREA
In casa di riposo tornano gli abbracci
Dall’8 febbraio sarà possibile il contaggo “protetto” tra ospiti e parenti

Arriva anche nella rsa Sant’Andrea l’angolo degli abbracci. Da mesi in via Buttafava le visite sono sospese, come nelle case di riposo di tutta Italia, per limitare il rischio che il coronavirus entri nelle stanze degli anziani.
Gli ospiti e i loro familiari hanno potuto vedersi solo attraverso le videochiamate o separati da un vetro, in veranda. Da ieri, invece, anche nella residenza vicino a San Giulio è a disposizione la porta degli abbracci: una struttura che permetterà finalmente di tornare a toccarsi e accarezzare il viso delle persone care, senza pericolo di contagi.
L’installazione è stata montata in uno dei locali all’ingresso del centro diretto da Dario Colombo ed è stata inaugurata ieri mattina. Dall’8 febbraio, un poco alla volta, potranno partire le visite. Il funzionamento è semplice ed è lo stesso che ciascuno ha imparato a conoscere attraverso le immagini dei telegiornali: una pellicola trasparente separa le persone all’interno della rsa da quelle all’esterno, ma la presenza di due manicotti permette il contatto che finora il covid aveva precluso.
A rendere possibile la realizzazione del progetto voluto dal Sant’Andrea è stata la collaborazione tra rsa, Comune e centro anziani Casa Maurizi. Tra i primi a incontrare una delle ospiti grazie al nuovo strumento è stato il sindaco Nicola Poliseno, arrivato all’inaugurazione con l’assessore ai Servizi sociali Anna Lodrini, al direttore del centro Colombo e alla presidente del centro anziani Gemma Tagliabue, che ha partecipato all’organizzazione. «Vi assicuro che l’emozione è stata grande e tanta è la voglia di vivere», dice Poliseno in un messaggio con cui ha diffuso le immagini dell’evento.
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