TRADIZIONI
Casse al verde, niente "Corni e pecc"
La storica rassegna delle eccellenze agroalimentari di Valcuvia e Luinese annullata perché mancano i 15 mila euro necessari. Lo annuncia l'assessore al Bilancio della Comunità montana

“Corni e pecc” chiude i battenti. Dopo dieci anni di attività, la manifestazione dell’alto Varesotto che metteva in mostra le eccellenze agroalimentari tra Valcuvia e Luinese è costretta a dare forfait. Lo annuncia l’assessore al Bilancio della Comunità montana Valli del Verbano, Luciano Pezza: «I continui tagli sui trasferimenti ci hanno costretto a togliere anche i 5mila euro necessari ad organizzare la manifestazione. Lo abbiamo fatto con rincrescimento, perché conosciamo il valore dell’evento, ma non siamo nelle condizioni di fare altrimenti».
Nata nel 2004 a Cassano su iniziativa dell’allora presidente dell’ente montano, Marco Magrini, e divenuta nel tempo itinerante, “Corni e pecc” si proponeva come «piccolo ma concreto impegno per rilanciare il turismo locale perché possa diventare uno strumento di crescita sociale ed economica delle valli». Produttori di salumi, formaggi, verdure, frutta, miele, ma anche di manufatti non alimentari, si erano dati da fare per sfruttare l’occasione di uscire dall’anonimato e incontrare il grande pubblico attento a prodotti genuini e a chilometro zero. Con risultati più che apprezzabili, a detta degli stessi addetti ai lavori e con un pubblico di consumatori attenti che provenivano anche da fuori provincia.
Ma, a dire il vero, dopo le primissime edizioni coronate da entusiasmo collettivo (e fondamentale sostegno delle organizzazioni di volontariato) si era assistito a una flessione complessiva proprio in concomitanza con l’esplodere della crisi economica, ma le difficoltà erano comunque state superate e nel 2014 l’appuntamento era tornato a Cassano, da dove aveva avuto origine. Qualcuno aveva interpretato la scelta come il segnale di una difficoltà organizzativa insormontabile e così è stato. Fine della storia, a meno di un miracolo che potrebbe consistere nella zattera di salvataggio lanciata da qualche sponsor privato o da un ente pubblico. Strade entrambe difficili da percorrere proprio in quanto le difficoltà di bilancio di aziende ed istituzioni sono sotto gli occhi di tutti.
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