L’ALLARME
Impallinato il gatto Otto
Salvo, ma dovrà vivere con un piombino nel collo. La padrona: «Spero sia stata una bravata, ma sporgo denuncia»

Bravata di qualche ragazzino o l’ombra di un killer di gatti che li uccide impallinandoli? Non c’è ancora una spiegazione per quanto successo a Otto, un gatto di due anni e tre mesi che ha rischiato di morire dopo che ignoti gli hanno sparato un proiettile con una carabina. L’allarme è scattato quando la padrona lo ha trovato ferito, sanguinante, mentre rientrava a casa, in un cortile di via Col di Lana.
«Lo abbiamo portato d’urgenza al pronto soccorso veterinario di Busto, dov’è stato tenuto in degenza una notte dopo che gli hanno trovato un piombino nel collo - racconta Lorena Fuscaldo - Il giorno dopo, dovendo operarlo, ho voluto portarlo dal mio veterinario di fiducia, qui a Castellanza».
Rimuovere il proiettile, però, sarebbe stato rischioso: tentando di estrarlo c’era un’alta probabilità che il gatto morisse; così è stato salvato medicandolo e praticandogli tutte le cure necessarie, ma lasciandogli il piombino. Adesso il povero animale sta meglio: dopo due giorni di martirio, si sta riprendendo poco a poco, con le cure amorevoli della sua famiglia. «Per fortuna sembra che possa comunque vivere col proiettile nel collo - spiega Lorena Fuscaldo - A quanto pare ci sono addirittura cacciatori che sono stati impallinati per errore e vivono senza che gli abbiano estratto il piombino».
La castellanzese ha voluto rendere nota la vicenda per mettere in guardia i concittadini: «Sporgerò denuncia ai carabinieri perché potrebbe non essere stata una bravata giovanile. Se c’è in giro un killer dei gatti, è bene che tutti i padroni stiano in allerta, stando attenti al proprio animale. Non vorrei che quanto accaduto al mio povero Otto succedesse ad altri. Fatti del genere non devono più accadere».
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