LA STORIA
«Liliana Segre abitò qui»
La scoperta a Villa Bonecchi: a 13 anni ospite dei Civelli. Il Comune: «La aspettiamo»

Si narra della ragazzina Liliana Segre che, su un calesse, di tanto in tanto veniva accompagnata a fare un giro sulle strade di Castellanza.
Era il periodo di poco precedente la sua cattura, quando la giovane Liliana era ospite di una famiglia che viveva in una casa sul confine con Legnano.
Era la Villa Bonecchi dove abitava la famiglia di Paolo Civelli e Fulvia Cherubini, nipoti dei Bonecchi, a loro volta suoceri del Visconte Leonardo Cerini di Castellanza.
Lo ha appurato l’assessore Claudio Caldiroli, appassionato di storia locale, svolgendo accurate ricerche nell’archivio del Comune per trovare le tracce del passaggio di Liliana Segre, che aveva trascorso alcuni mesi a Castellanza prima di essere deportata ad Auschwitz: «La casa dov’è vissuta è una bellissima villa con un grande parco, ora sede della scuola materna di Santa Teresa del Bambin Gesù a Legnano - racconta -. Secondo la nuora del Visconte Cerini, Wilma Minotti, per scappare dalle perquisizioni, Liliana percorreva una stradina che conduceva alla Villa Cerini di Castellanza».
A Villa Bonecchi la Segre, all’epoca tredicenne, visse nascosta con il nome di Liliana Cherubini, dal settembre 1943, prima del suo tentativo di fuga in Svizzera e poi della deportazione.
«Comunque sia - puntualizza Caldiroli - la sicurezza matematica di avere individuato il suo rifugio l’avremo solo quando Segre verrà di nuovo nella nostra città: vista la sua decisione di sospendere tra pochi mesi la sua attività di testimonianza nelle scuole per via dell’età avanzata, ci piacerebbe farla tornare in questi luoghi e ospitarla».
All’epoca i tentativi di fuga in Svizzera non si contavano: a provarci, come “narrano” gli incartamenti trovati, era stato anche un ebreo di nome Manfredo D’Urbino, architetto milanese del Visconte Cerini, che avrebbe voluto passare il confine con la sua famiglia.
Il piano era pronto, l’8 dicembre del ‘43, ma aveva rinunciato all’ultimo momento, forse dopo avere appreso che era stata respinta Liliana Segre (deportata dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano il 30 gennaio 1944). Manfredo e i suoi familiari ci riuscirono tre giorni dopo.
Un curiosità: quando Liliana Segre si sposò nel 1951, come damigella al matrimonio c’erano la figlia di Paolo Civelli e Tullia Cherubini, segno del profondo legame tra loro. Queste e molte altre informazioni storiche saranno pubblicate, con tanto di reperti fotografici, sul sito della Biblioteca civica.
La speranza è che Liliana Segre accetti l’invito di Castellanza.
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