L’APPELLO
Rischio mafia: «Commissariate Alfa»
Dopo gli arresti, l’avvocato Brumana lancia l’allarme: «Qui è come la Terra dei fuochi»

Depurazione dell’Olona sotto i riflettori: l’avvocato legnanese Franco Brumana è pronto a chiedere il commissariamento di Alfa Srl, la società che gestisce la rete idrica provinciale e i cui amministratori sono stati coinvolti nell’inchiesta dell’Antimafia.
«Dobbiamo agitare le scope, la società civile non può tollerare quello che è accaduto», tuona Brumana.
Nei prossimi giorni il legale che rappresenta l’associazione Amici dell’Olona scriverà una lettera indirizzata al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e al Ministero dell’Ambiente.
La decisione arriva alla luce del terremoto giudiziario della scorsa settimana: Saverio Bratta, amministratore non potrà lasciare la sua abitazione a Bari nelle ore notturne; agli arresti domiciliari il direttore operativo e consigliere fino al 2017 Davide Borsani e il membro del cda Marcello Pedroni.
Durante l’incontro in biblioteca organizzato nei giorni scorsi dall’amministrazione comunale e Legambiente sull’Olona, Brumana è stato durissimo.
«Sulla questione Olona - ha tuonato - c’è un boicottaggio sistematico perché ogni giorno vengono commessi reati che vanno dall’inquinamento all’omissione di atti. In questi anni abbiamo lavorato facendo denunce penali e le somme sono state restituite e sono stati recuperati 38 milioni di euro che sono a pieno titolo di Ato e Alfa».
«Lo scorso anno - aggiunge - parlai di Olona come Terra dei fuochi di Varese e da queste indagini emergono connessioni con la criminalità organizzata. Alfa viene coinvolta perché inserita nel sistema Caianiello: ora le indagini vanno avanti ma a leggere l’ordinanza c’è da sentirsi male».
L’avvocato si riferisce a un preciso passaggio dell’ordinanza.
«Nel caso di Alfa Srl - scrivono i magistrati - la eterodirezione da parte di Caianiello è così pervasiva che egli giunge (o forse è costretto data l’inettitudine dei legali rappresentanti dell’ente, scelti oculatamente dallo stesso Caianiello per lasciarsi completamente manovrare) a dettare per filo e per segno le concrete modalità con cui si dovranno svolgere i consigli di amministrazione, confidando, come suo unico sostegno dotato di autonome competenze, nell’operato di un’avvocatessa che fa parte della cerchia, ben felice di accumulare altri incarichi remunerativi».
Per l’avvocato legnanese c’è un altro passaggio che non è tollerabile e lo riferisce alla platea, composta da sindaci e candidati sindaci: la riunione fra i vertici di Ato, Alfa e Agesp a cui prese parte Caianiello e che fu denunciata come anomala dal sindaco di Casale Litta, l’ex senatore Graziano Maffioli che come si legge nell’ordinanza nel 2017 andò dritto dai carabinieri a denunciare e che sabato 11 maggio è stato sentito dal pm Luigi Furno.
Conclude Brumana: «Siamo chiamati ad agire con determinazione e aggressività, senza discorsi sottili ma agitare le scope. La società civile prova vergogna e indignazione e deve alzare la voce: è il momento denunciare sforzi. Vi ricordo che ora Caianiello non può nuocere ma il caianiellismo esiste ancora ed è diffuso».
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