CORSO MATTEOTTI
«Stop palazzi decadenti e velocità»
Residenti esasperati: topi e rischio crolli, ma soprattutto la pericolosità degli attraversamenti

Il biglietto da visita di Castellanza per chi entra in corso Matteotti da Legnano non è dei migliori: case fatiscenti su un lato, che cadono a pezzi; caterve di rifiuti visibili a destra, dietro il complesso commerciale cinese; un parcheggio circondato da edifici diroccati; la pavimentazione di ciottoli, rotta in più punti, che produce continui rumori per il passaggio dei mezzi (soprattutto nelle ore di punta).
Problemi insoluti da anni, ma oggi residenti e commercianti tornano ad alzare la voce per sollecitarne la soluzione. Se la prendono, per altro, con l’alta velocità dei veicoli, un problema comune in molti centri della Provincia: «Per rendersene conto basta appostarsi qualche minuto alle 17.30 per vederli sfrecciare – lamentano – Addirittura è difficile attraversare: se non corri, ti investono di sicuro».
Tutti a puntare l’indice contro gli immobili fatiscenti: «Non è certo un bello spettacolo trovarseli davanti tutti i giorni – dicono al kebap di fronte – Non si riesce bene a capire perché non li demoliscano».
C’è chi confessa, in effetti, di avere paura a camminarci accanto: «Oltre che degradati sono rischiosi». Raffaella Radaelli, titolare della vicina agenzia immobiliare, spiega che «le condizioni di questo tratto di corso Matteotti sono risapute. È da anni che se ne parla, ma non si riesce ad affrontare tutti i problemi segnalati. Fra l’altro qui ci sono pure i topi, non solo d’estate: escono dalle strutture diroccate attorno al parcheggio».
Radaelli non è molto fiduciosa che una ristrutturazione avvenga quanto prima, anzi tutt’altro: «C’è troppa crisi, il mercato è fermo».
È esattamente questo il problema: c’è un progetto ereditato dalla passata amministrazione che non parte. Si tratta di un piano attuativo che avrebbe rivoluzionato il quadrilatero racchiuso fra corso Matteotti e le vie Colombo, Toti e Cantoni, attraverso la costruzione di edifici residenziali e negozi. Così come per l’area dismessa dell’ex convitto Cantoni, invece, approvato il Piano si è bloccato tutto. Un vero peccato anche dal punto di vista della socialità e dell’immagine cittadina: era contemplata la realizzazione di una piazza pubblica da cedere al Comune; una corte interna tipica del luogo, collegandosi attraverso dei portici a un’altra piazza (più ampia) e a una piazzetta.
Diversi i benefici derivanti: in primis, il risanamento di un’area fortemente degradata e contestuale riqualificazione e miglioramento della qualità urbana con la nuova piazza e spazi verdi.
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