«Tenga al guinzaglio i cani»: picchiato
Volontario comunale aggredito da uno sconosciuto: lascerà l’incarico

Preso a pugni per avere fatto presente a un’altra persona che i cani non possono essere lasciati liberi nelle aree verdi. A subire l’aggressione, episodio increscioso e senza precedenti in città, è stato un castellanzese iscritto all’Albo dei Volontari Civici, che per conto del Comune si è assunto l’incarico di aprire e chiudere il parco dell’Università Liuc Carlo Cattaneo: un giardino a uso pubblico, dotato di un’area cani.
Tuttavia in quello spazio c’è chi non segue le regole e fa scorazzare liberamente gli animali in barba al divieto perentorio.
Aperti i cancelli al mattino, il volontario ha dunque notato un individuo di una cinquantina d’anni che entrava nel parco togliendo immediatamente il guinzaglio ai suoi due cani. Ebbene, il cittadino non ci ha pensato due volte a riprenderlo: «Mi scusi, deve portarli laggiù, dove c’è un’area apposita per questa attività», lo ha sollecitato. «Qui è vietato farlo per ovvi motivi di sicurezza degli altri frequentatori». A quel punto, stando alla ricostruzione, dev’essere scaturito un alterco, finché il padrone dei quattrozampe ha proprio perso le staffe, mal tollerando di dover fare cosa gli dicesse quello sconosciuto: secondo la versione del volontario, che ha sporto denuncia alla locale stazione dei carabinieri, l’uomo lo ha preso a pugni e, non soddisfatto, gli ha assestato una cinghiata col guinzaglio per completare l’opera.
Poi l’aggressore se n’è andato, facendosi seguire dai suoi cani come se nulla fosse. Sconvolto e confuso, invece, il malcapitato volontario non ha potuto che farsi accompagnare al vicino pronto soccorso, dove si è fatto visitare ed è stato dimesso con pochi giorni di prognosi per una ecchimosi al volto.
Informato il settore Lavori pubblici per cui presta la sua opera di volontariato, il castellanzese ha annunciato la decisione di lasciare l’incarico.
E dire che i cani (e i loro padroni) potrebbero avere una funzione deterrente per la microcriminalità: non a caso a inizio luglio il sindaco di Cislago Gian Luigi Cartabia aveva lanciato l’idea di portare i cani nei boschi per tenere lontani gli spacciatori.
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