TRIBUNALE
Castronno, il parcheggio conteso: prosciolto l’ex sindaco
Grandi a processo dopo la denuncia del primo cittadino attuale per aver rimosso i cartelli del Comune: risarcimento e proscioglimento

Il parcheggio davanti alla casa dell’ex sindaco Luciano Grandi diventa pubblico, con sosta regolamentata a disco orario. Ma per i condomini quella è un’area privata e così i cartelli installati dal Comune vengono rimossi. Non dalla polizia locale, ma proprio dallo stesso Grandi, dall’amministratore di condominio e da un altro residente. Risultato? Tutti e tre vengono denunciati dal successore di Grandi - l’attuale sindaco Giuseppe Gabri, suo ex alleato, come lui di area Lega - per esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose. In buona sostanza, per chiedere la rimozione di quei quattro cartelli avrebbero dovuto rivolgersi al giudice, invece hanno preferito fare da soli, svitandoli dai pali e portandoseli via.
PROCESSO LAMPO
Ma il processo, in Tribunale a Varese, s’è aperto e chiuso in pochi minuti. Il giudice Rossana Basile ha preso atto che i tre imputati hanno restituito la segnaletica in municipio («Erano in un cassetto nell’ufficio dell’amministratrice di condominio», ha spiegato il difensore, l’avvocato Maria Petra Marotta) e hanno versato 900 euro nelle casse comunali a titolo di risarcimento. E così, di fronte a quelle che il codice di procedura penale definisce “condotte riparatorie”, il reato è stato dichiarato estinto ed è stata pronunciata sentenza di non doversi procedere. Tutti prosciolti, quindi.
GABRI: «IL REATO C’E’ STATO»
«Ma comunque il reato c’è stato. E fa male sapere che un ex sindaco si sia comportato in questo modo», commenta Gabri. Nessuna dichiarazione, invece, da parte di Grandi (primo cittadino dal 2009 al 2019, per due mandati, il secondo dei quali con Gabri vicesindaco), che preferisce aspettare la decisione del Tar prima di esprimersi. Già, perché contro l’ordinanza comunale dell’11 maggio 2020 i condomini hanno presentato un ricorso (ancora pendente) al Tribunale Amministrativo Regionale, contestando la legittimità del provvedimento che ha istituito sette parcheggi pubblici in un’area di via Cavour. Area che Grandi e i suoi vicini ritengono di proprietà privata, mentre per l’amministrazione si tratta di un terreno privato a uso pubblico.
IL PROGETTO E LE TRATTATIVE
I proprietari del condominio Orrigoni presentarono un progetto di chiusura dell’area, bocciato dal Comune, e le successive trattative per firmare una convenzione che regolasse i rapporti fra le parti non sono mai andate in porto. Alla fine il municipio ha deciso di mettere a disposizione della collettività - con cinque spazi a disco orario e due riservati alle attività commerciali - quei parcheggi che prima erano invece privati. Ma gli imputati non si sono arresi. Oltre a rivolgersi ai giudici amministrativi (evidenziando, tra l’altro, come il Piano dei servizi indichi quell’area come “di proprietà privata”), hanno hanno inviato una pec in municipio avvisando che, se non vi avesse provveduto l’amministrazione, quei cartelli li avrebbero tolti loro. E così è successo. Con la successiva denuncia, che alla fine è costata 900 euro ai tre imputati. Che adesso attendono una risposta dal Tar.
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