LA PROTESTA
"Cava alla Rasa? No"
Gli Amici della Terra scrivono a Maroni: "Territorio protetto. Blocchi lo scempio ambientale e stralci l'area dal Piano regionale"

Due milioni e mezzo di metri cubi di roccia da escavare per sedici anni, nel bel mezzo del Parco naturale del Campo dei Fiori. Cioè boschi protetti col vincolo dell'Unione europea, cancellati e Motta Rossa... abbassata con ripercussioni sul microclima e sulle cosistema della zona tra Brinzio e Rasa.
Ce n'è per far inorridire ambientalisti e persone di buon senso e per consolidare i sospetti di chi - nonostante il Comune di Varese si fosse formalmente opposto alla cava della Motta Rossa - sosteneva che il raddoppio del ponte della Rasa fosse il primo atto verso il potenziamento dell'asse viario per i camion.
Non a caso, venerdì 7 febbario, a Brinzio, s'è tenuto un convegno con relatori proveienti dal mondo accademico, istituzionale e delle associazioni ambientaliste. Oltreché di numerosi cittadini. La cava della Rasa infatti è stata inserita - "grazie a un colpo di mano" sostiene Arturo Bortoluzzi, presidente degli Amici della Terra di Varese - nel Piano regionale.
"Molte sono le assonanze - scrive Bortoluzzi - tra l'atteggiamento che la Regione Lombardia ha tenuto verso questa cava e quella ex Coppa di Cantello.
Per entrambe la Regione Lombardia ha previsto una escavazione che il territorio varesino non può sopportare a meno di privarsi completamente delle sue ricchezze e obbligando i suoi abitanti a dover sopportare incomodi di inaudite proporzioni".
Perciò Bortoluzzi ha deciso di scrivere al governatore della Lombardia, Roberto Maroni, chiedendogli lo stralcio della Cava La Rasa dal Piano regionale e d'attivarsi affinché vengano evitati al Varesotto "un irragionevole danno paesaggistico, un irragionevole danno naturalistico (verrebbe deturpato per 16 anni un paesaggio di mirabile valore che la Regione Lombardia ha voluto proteggere costituendo un parco naturale; verrebbe, poi, spazzata via quella biodiversità che la stessa Comunità europea, che ha costituito delle Zps, ha voluto proteggere), un irragionevole danno sociale (la popolazione sarebbe invasa dall'inquinamento atmosferico, acustico e dalla pericolosità di automezzi in uscita e in entrata dalla cava) un possibile cambiamento Infine, il presidente degli Amici della Terra invita Maroni a impegnarsi in prima persona per difendere l'ambiente della Lombardia dallo sfruttamento intensivo e a costituire un gruppo di lavoro.
"Contiamo che possa rendersi protagonista di una azione innovativa facendo in modo che la Lombardia, al pari delle nazioni del Nord Europa abbia lo sfruttamento territoriale pari allo zero, e si caratterizzi per capacità di produrre industrialmente il materiale che attualmente viene scavato nelle cave. Materiale fondamentale sia per la realizzazione di strade e ferrovie sia per l'attività edilizia. Materiale che quando prodotto avrebbe una qualità pari al cavato, un maggior numero di operai impiegati nelle cave, un risparmio del territorio, le cui ricchezze potrebbero essere tutte rivolte verso i cittadini.
Costituisca - questa l'ultima richiesta di Bortoluzzi a Maroni - un gruppo di lavoro con i rappresentanti delle maggiori associazioni ambientaliste nazionali".
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