LAGO DI VARESE
Cazzago, bagni vietati. Colpa delle alghe
Delusione dopo che le analisi erano confortanti. L’auspicio del sindaco

Sulla riva del lago di Varese, a Cazzago Brabbia, non si potrà fare il bagno per la presenza infestante dell’alga, denominata “Elodea nuttalii”, che il battello spazzino della Provincia non è riuscita completamente ad estirpare. La sponda era stata dichiarata balneabile, in base ai risultati ottenuti, dall’Aqst (Accordo quadro di sviluppo territoriale), già il 20 gennaio scorso a seguito della comunicazione dell’allora assessore al clima e all’ambiente, Raffaele Cattaneo, ma questo imprevisto non rende possibile la realizzazione dell’obiettivo.
«L’operazione è avvenuta in due fasi - spiega il sindaco Emilio Magni - ma la baia è tornata a riempirsi nuovamente: il motivo è legato alla presenza di un banco che staziona all’esterno del porto. Il moto ondoso lo porta a riva e una volta entrato nella conca della darsena ristagna e si riforma. Per questo motivo ho deciso di non dichiarare balneabile il lago fino a che la situazione non migliorerà».
Ma come può migliorare? «Io penso che bisognerà addirittura tagliare quel grande banco - spiega il primo cittadino - perché se penetra nel canneto l’operazione sarà più costosa, non senza dimenticare l’aspetto estetico».
«La Provincia - aggiunge - non ha momentaneamente le finanze per una simile operazione che comunque dovrebbe essere eseguita: altrimenti, quando l’alga marcirà, aumenterà l’eutrofizzazione del lago. È una azione che la Provincia deve programmare nei suoi interventi, nonostante i costi e la mancanza di un battello venduto anni fa e non ancora riacquistato. So che mancano le darsene dove depositarlo. Quindi per quest’anno, contrariamente alle mie aspettative e ai miei desideri, non posso dichiararlo balneabile “sic stantibus rebus” (stando così le cose)”».
Le alghe potrebbero non essere pericolose per la salute, ma sicuramente non sono il meglio per fare il bagno perché i bagnanti se le troverebbero addosso. D’altra parte la riva prospiciente il cosiddetto “lago di piazza” è l’unica zona concessa per la balneabilità. Si è ripetuto dunque un evento che si è manifestato per la prima volta nel luglio 2020 quando il vento aveva spinto verso la baia l’alga denominata “Elodea nuttalii”, una specie infestante per la quale bisogna mettere in atto azioni di contenimento ed eliminazione in quanto crea problemi alla biodiversità, alla navigazione e alla fruizione delle aree portuali. Allora si era intervenuti con un mezzo anfibio, munito di un braccio meccanico e di un rastrello in grado di sollevare dall’acqua una simile massa intricata. All’opera anche un escavatore.
Fu una giornata particolare: mucchi di alghe accumulati lungo la riva, sotto gli occhi stupiti dei frequentatori della riva.
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