BENEFICENZA
Cena della Salute: tutto esaurito contro il tumore al seno
L’evento di Buguggiate inserito nel calendario di Valbossa in Rosa. Settantacinque le persone presenti
La solidarietà fa il tutto esaurito. Grande successo per la “Cena della Salute“, organizzata ieri sera, venerdì 24 ottobre, da L’Alveare odv di Buguggiate a sostegno della prevenzione del tumore al seno presso la sala dell’oratorio.
GRANDE SUCCESSO
«Una grande risposta, 75 persone, tutto esaurito», spiega con soddisfazione Ilaria Mai, presidente de L’Alveare nel commentare l’esito della serata che ha cadenza annuale ed è stata inserita nel calendario di Valbossa in Rosa anche per il 2025. Tra gli ospiti, il consigliere regionale Emanuele Monti. Era presente anche la nutrizionista Giorgia Carabelli che ha incentrato il suo intervento sull’importante tema dell’educazione alla sana alimentazione propedeutica ad una migliore salute.
IL TUMORE AL SENO NELLA STORIA
«La dottoressa Susanna Martignoni, da sempre appassionata di arte, ha invece focalizzato il suo intervento in relazione alla reazione di una donna quando riceva una diagnosi di tumore al seno – ha evidenziato Mai – spiegando come un evento così negativo dato dalla vita ci porta a una sorta di trasformazione interiore e fa sì che si possa cercare di imparare ad apprezzare le cose della vita in modo diverso. Poi ha effettuato un approfondimento su un percorso storico su quelle che sono state le prime osservazioni del tumore al seno e ha evidenziato come anche nell’arte il tumore al seno sia stato rappresentato: il primo a rappresentarlo è stato nel 1500 Michelangelo Buonarroti che ha realizzato il monumento funebre per Giuliano e Lorenzo De Medici scolpito su marmo bianco con quattro statue che rappresentano Aurora, Crepuscolo, Giorno e Notte. La statua della notte, una figura femminile addormentata, ha un tumore al seno sinistro. Tutto ciò ci porta a pensare che le neoplasie che si sono accentuate negli ultimi decenni in realtà erano presenti anche in passato». Nel 1800 a.C. nell’antico Egitto, ad esempio, nel papiro Kahun si legge che esiste una malattia della mammella che divora i tessuti: 200 anni dopo (1600 a.C.) in un altro papiro vengono descritti otto casi, e anche i trattamenti terapeutici utilizzati, la cauterizzazione con sonda di fuoco (con l’idea che bruciare il tessuto malato potesse eliminarlo), l’incisione della lesione, le medicazioni e anche i trattamenti magici. Come anestetici, per ridurre il dolore di questi trattamenti, si utilizzava la rara neve delle montagne dell’Egitto, che veniva recuperata e custodita in pozzi profondi ma anche la pietra di Melfi, una roccia ricca di silicati che strofinata sulla parte da trattare o ridotta in polvere serviva ad intorpidire i tessuti, oppure ancora la polvere di carrube e di coriandolo. Le muffe del pane invece servivano per evitare le infezioni.
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