L’APPELLO
Centro geofisico cerca casa
La sede storica del fondatore Salvatore Furia non basta più. Belli: «L’ideale sarebbe un luogo che accolga un polo museale-didattico»

Il Centro geofisico prealpino cerca una nuova sede. La casa storica di via Beato Angelico, dietro viale Aguggiari, sta diventando stretta e in più è una struttura in affitto. Ventimila euro l’anno più le spese che pesano sulle casse dell’associazione “G.V. Schiaparelli” che gestisce l’Osservatorio e che è collegata a doppia mandata al Centro geofisico. L’edificio attuale è stato per anni anche la casa del fondatore del Centro e della Cittadella delle scienze a Campo dei Fiori, il professor Salvatore Furia. Ora, la necessità di trovare una sistemazione più adeguata e accogliente, per “guardare avanti”, favorire la crescita delle attività e l’accoglienza delle scolaresche e dei gruppi. L’attuale sede è decisamente angusta, la ricettività è quasi impossibile, perché è strutturata come un edificio ormai antico destinato ad abitazione - dice il presidente dell’associazione, Vanni Belli -. Qui abbiamo gli uffici di segreteria sia dell’Osservatorio sia del Cgp, la stazione con tutta la strumentazione meteo e sismografica, i server e qualche strumento per le osservazioni, per chi viene a visitare il nostro centro».
L’obiettivo, è ben altro. E prevede una struttura ampia dove installare tutta la strumentazione, dove accogliere i gruppi per le spiegazioni senza scale in ogni stanza. Vi sono locali angusti o disposti su troppi piani, senza sale per mettere a disposizione della cittadinanza qualcosa in più e di grande valore sotto il profilo culturale e scientifico. «Abbiamo in progetto di creare un polo didattico-divulgativo e museale, il progetto è già definito e abbiamo anche i finanziatori, grazie ad alcune aziende, disposti a renderlo realizzabile, abbiamo una proposta educativa che crediamo valida ma mancano gli spazi», prosegue il presidente Belli.
L’intenzione è di proporre, nel polo museale, approfondimenti collegati alle scienze della terra e del cielo, agli aspetti climatici e astronomici, all’informatica, alla fisica e alla matematica collegate alle discipline che da sempre costituiscono la vocazione del Centro e dell’Osservatorio.
La ricerca della nuova sede non è facile. Gli enti coinvolti da sempre nel passato presente e futuro del Cgp pare abbiano lanciato qualche proposta ma l’obiettivo dei soci è di non uscire da Varese o comunque di non allontanarsi troppo né dal capoluogo né dal Sacro Monte. Dare continuità al lavoro svolto finora, dopo la crisi poi superata degli anni scorsi che ha portato la Provincia a eliminare le sovvenzioni (a causa della trasformazione dell’ente, di certo non per “colpa” di Villa Recalcati), l’attenzione delle istituzioni e degli enti locali sono condizioni indispensabili. Così come importante è l’attenzione del mondo economico locale che ancora può fare molto, sul fronte del mecenatismo.
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