L’APPELLO
«Cerco famiglia a Leone. È un bulldog sfortunato»
Una volontaria l’ha salvato dall’abbattimento. Ora il cane attende di trovare una nuova casa
Stava per essere soppresso, ma oggi è vivo grazie a un gesto di coraggio e a una catena di solidarietà che si allunga giorno dopo giorno. È la storia di Leone, il bulldog di Busto Arsizio che ha trovato un rifugio e un futuro nelle mani di chi si è rifiutato di lasciarlo morire. «Cerco qualcuno che lo adotti», dichiara Francesca Annoni, che ha deciso di prendersi cura del cane finché non troverà una nuova casa.
LA VICENDA
Tutto ha inizio lo scorso agosto, quando Leone – un bulldog francese di 4 anni e mezzo – viene ospitato nell’asilo-pensione gestito da Annoni, ad Arsago Seprio, consigliata ai proprietari di Leone da un amico comune. La struttura è già al completo, in quel periodo, ma la titolare fa un’eccezione per accoglierlo lo stesso, ritrovandosi alle prese con «un cane molto ansioso», spiega oggi: «Mi accorsi che viveva in uno stato di agitazione continua». Quando la famiglia del bulldog si presenta a riprenderlo, per qualche settimana Annoni non ha più sue notizie. Poi, a inizio ottobre, la 33enne scopre qualcosa che la lascia senza parole: Leone ha subìto un grave infortunio, rimanendo paralizzato alle zampe posteriori; a segnalarle l’accaduto è la stessa persona che l’aveva messa in contatto coi proprietari del cane. Da loro, Francesca si fa raccontare dell’incidente, occorso a Leone «mentre stava giocando», le spiegano.
LA PARALISI E LE COMPLICAZIONI
La paralisi, però, si porta dietro ulteriori complicazioni. Il cane, infatti, non solo è diventato «troppo impegnativo», viene spiegato ad Annoni, ma anche potenzialmente pericoloso: «Mi hanno raccontato che, nel lavarlo, il cane si era dimostrato aggressivo», riporta Francesca. Da lì, la situazione precipita: nonostante l’invito della donna a valutare soluzioni alternative, pochi giorni dopo i proprietari le annunciano di aver fissato l’appuntamento per la soppressione, perché «non riuscivano più a gestirlo». Ma Annoni li ferma, nella convinzione che il cane sia «lucido mentalmente». La famiglia accoglie la richiesta di riportarlo da lei, nell’asilo-pensione che già lo aveva accolto ad agosto.
L’APPELLO
E così, una settimana fa, il bulldog di Busto Arsizio torna ad Arsago Seprio. Paralizzato, sì, ma «tutt’altro che aggressivo», a sentire Francesca: «Gli ho cambiato il pannolino, l’ho lavato, e si è lasciato fare tutto», sostiene. Il suo appello sui social è già valso a Leone l’arrivo di pannolini e cibarie da vari benefattori, per sostenere la 33enne nella gestione dell’ospite. Non solo: da Pombia e da Cimbro, Giuseppe Ayello e Jhonata Berardi hanno donato al cane due carrozzine, così che possa deambulare senza trascinarsi dietro le zampe posteriori; Stefano da Somma Lombardo, inoltre, contribuisce con un passeggino. Malgrado il grande aiuto, però, Francesca non può tenere Leone per sempre: «Ho già molti animali da seguire. C’è bisogno di qualcuno che abbia tempo e responsabilità per tenerlo con sé».
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