ROGO A CERRO
Sorelle Agrati: arrestato il fratello
La clamorosa svolta dell’inchiesta dopo oltre quattro anni: Giuseppe è accusato di omicidio volontario

«Le indagini le stanno facendo a Milano perché quelli di Busto sono degli incapaci», spiegò Giuseppe Agrati a un amico che, al telefono, gli chiedeva cosa ci fosse di nuovo sulla morte delle sorelle Carla e Maria.
Profetiche, o forse solo freudiane, le parole del settantaquattrenne: ieri mattina il superstite del rogo di via Roma è stato arrestato con l’accusa di duplice omicidio aggravato dalla premeditazione e incendio.
Movente del delitto? Economico, come spesso accade nelle migliori famiglie. Le fiamme assassine vennero appiccate nella notte tra il 13 e il 14 aprile del 2015, pochi mesi prima era morto un altro dei cinque fratelli di Giuseppe e a quanto pare la parte più cospicua dell’eredità non sarebbe spettata al settantaquattrenne. Del resto l’anziano cerrese era convinto di vantare parecchi crediti dalle sorelle le quali, sosterrebbe lui, si erano appropriate di fondi istituiti grazie alla vendita di suoi brevetti a non meglio precisati americani. Voleva insomma mettere le mani su tutto il patrimonio degli Agrati, Carla e Maria erano l’ostacolo da rimuovere. E così, dopo essersi procurato liquidi infiammabili e acceleratori, quella notte avrebbe messo in atto il piano.
Ieri i carabinieri hanno dato esecuzione all’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio Piera Bossi, che ha vagliato e studiato con attenzione tutti gli elementi probatori raccolti dai pubblici ministeri della corte d’appello di Milano Nunzia Gatto e Maria Vittoria Mazza.
I magistrati milanesi a marzo avevano avocato il fascicolo aperto dal pm di Busto Nicola Rossato con l’ipotesi di omicidio colposo e poi chiuso con una richiesta di archiviazione. «In definitiva», scriveva la procura nelle motivazioni, «l’ipotesi di una natura intenzionale del rogo non ha superato la soglia della verosimiglianza, né sono stati mossi rilievi, da parte dei tecnici intervenuti, che possano fare supporre una origine colposa dell’incendio; non vi sono comunque specifici elementi individualizzanti a carico di Giuseppe Agrati circa la causazione dell’incendio».
Qualcuno, tra i parenti, da subito aveva però nutrito forti sospetti su quell’uomo bizzarro, che raccontava di aver concluso gli studi di medicina e di avere dei figli, «facciamo tre figli» per la precisione, di cui due avute niente meno che dalla sorella di Jodie Foster, a cui avrebbe donato il seme. Il nipote davanti all’archiviazione non rimase inerme. Fece opposizione indicando le sue ragioni di perplessità e prima ancora che venisse fissata una data per decidere se procedere oppure no, sul caso planò la corte d’appello con un’avocazione.
Ora la clamorosa svolta.
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