ABBASSO
ChatGpt “beve” per rispondere alle domande
Un testo di cento parole richiede una bottiglia da mezzo litro

Chi bazzica un po’ i social in quest’ultimo periodo avrà notato la Ghibli mania oppure le Barbie e le action figure realizzate a immagine e somiglianza dell’autore. Di che cosa si tratta? Nel primo caso, le fotografie di Tizio o Caio vengono riproposte in versione manga, ossia ispirate allo stile del regista giapponese Hayao Miyazaki; nel secondo caso, le foto vengono utilizzate per creare immagini in cui di Caio o Tizio sono proposti come giocattoli inscatolati, un po’ come Barbie o altri personaggi, con tanto di accessori. Chiunque lo può fare, per sfoggiare poi il risultato sui propri social. A giudicare dal numero di post dedicati a questo tema, pare proprio che la doppia stia dilagando. Come si può fare? Grazie all’ormai onnipresente intelligenza artificiale, quella che sembra ormai indispensabile per fare qualunque cosa, salvo poi prendere cantonate clamorose facilmente evitabili con l’istruzione di quinta elementare. Quell’intelligenza artificiale richiede grandi quantitativi d’acqua. Il Washington Post, in collaborazione con l'Università della California di Riverside, ha calcolato che per ogni testo di cento parole scritto da ChatGpt si consuma in media una bottiglietta d’acqua, e quanto si parla di immagini - come è accaduto per la Ghibli mania o l’action figure mania – il quantitativo aumenta. Per non parlare del consumo di energia elettrica.
Sì, ma che cosa c’entra l’intelligenza artificiale con l’acqua? I data center sono strutture piene zeppe di server che lavorano senza sosta e, per evitare che si surriscaldino, serve tantissima acqua che viene vaporizzata o utilizzata nei condizionatori. Come riporta FuturaNetwork, Amazon ha dichiarato di voler costruire tre nuovi data center nella regione di Aragona, nel nord della Spagna: queste strutture saranno autorizzate a usare circa 755.720 metri cubi di acqua all'anno, sufficienti per irrigare 233 ettari di terreno, pari a circa 340 campi da calcio. A fronte di questi scenari piuttosto inquietanti, vista anche la continua sete d’acqua di cui soffre il pianeta, c’è già chi sta correndo ai ripari, progettando server da collocare in mare, sebbene i costi siano maggiori perché l’acqua salata richiede maggiori accorgimenti per evitare la corrosione. Insomma, prima di chiedere all’intelligenza artificiale di disegnarci in versione Barbie o manga, magari diamo un’occhiata alla bottiglietta d’acqua che abbiamo sul tavolo e pensiamoci un attimo.
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