LA STORIA
«Che fresco a Viggiù», firmato Puccini
Il maestro soggiornò nel paese un secolo fa, qui forse concepì le prime arie della Turandot

Cent’anni fa Giacomo Puccini venne in visita e soggiornò a Viggiù su invito di Renato Simoni, celebre giornalista e librettista nonché coautore insieme a Giuseppe Adami del libretto della Turandot.
Diverse testimonianze viggiutesi tramandate fino ai giorni nostri raccontano che il maestro, a quel tempo, stava lavorando a quell’opera e che proprio a Viggiù si accinse a comporne alcune parti.
Chissà, forse proprio fra il Colle del Sant’Elia e il Monte Orsa, Puccini fu ispirato nel comporre il celebre “Nessun dorma”, una delle romanze più celebri della lirica mondiale.
Non vi è da stupirsi che, in quegli anni, la Valceresio e in particolare Viggiù venissero visitati da personaggi di un certo calibro. All’epoca, infatti, l’alto Varesotto era una terra di villeggianti e in particolare quest’angolo al confine con la Svizzera era preso d’assalto da borghesi e intellettuali soprattutto milanesi per trascorrere parte dell’estate. C’erano alberghi, prestigiose seconde case. Un passato che, in buona parte, non c’è più a parte i ricordi, le testimonianze e i segni, come appunto le ville e i palazzi signorili di quell’epoca.
Puccini lasciò anche una piccola dedica musicale su un pentagramma manoscritto sul libro degli ospiti dell’ex Albergo Viggiù, tutt’oggi uno splendido edificio Liberty, trasformato in appartamenti ed esercizi commerciali, datata ottobre 1921, in cui l’artista scrisse «Che fresco c’è a Viggiù».
Per celebrare il centenario della presenza di Giacomo Puccini in paese, il Comune, l’associazione Amici dei musei viggiutesi, il gruppo filarmonico intitolato proprio al compositore italiano e il progetto 1.000 persone X 1.000 piazze hanno organizzato il Festival pucciniano. Ovvero una serie di eventi con cui si vuole celebrare il maestro e le sue opere.
Dopo il primo appuntamento di sabato scorso, in programma ce ne sono altri quattro, fino a fine luglio, tutti alle ore 21. Sabato prossimo in Villa Borromeo ci sarà un concerto del Sax Academy Quartet e, sempre nella stessa dimora, il 3 luglio toccherà a un concerto lirico con la soprano Giada Gallone, il tenore Diego Cavazzin e Antonio Scaioli al pianoforte. Il 10 luglio, nella chiesa di Santo Stefano spazio a Emanuele Vianelli, organista titolare del Duomo di Milano. Infine si chiude al parco Butti il 24 luglio con le letture teatrali “Le donne dell’opera”.
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