IN TRIBUNALE
Chiesta l’archiviazione per il suicidio di Davide Paitoni
Il 40enne magazziniere di Morazzone si trovava in carcere con l’accusa di aver ucciso il figlio. La consulenza disposta dalla Procura parla di gesto «incontrollabile»

Porta la firma di un’ex pubblico ministero di Varese, ora in Procura a Milano, Sara Arduini, la richiesta di archiviazione relativa al suicidio avvenuto in carcere di Davide Paitoni, Il quarantenne magazziniere di Morazzone, che a Capodanno del 2022 uccise, con una coltellata alla gola, il figlio di sette anni Daniele. Un delitto terribile compiuto mentre si trovava agli arresti domiciliari nella casa del padre perché accusato di tentato omicidio nei confronti di un collega, un mese prima ad Azzate.
IL SUICIDIO NEL 2022
Paitoni fu rinvenuto la mattina del 12 luglio 2022 in una cella della casa circondariale di San Vittore, a Milano, dove era rimasto solo, perché il compagno era stato trasferito in infermeria dopo aver contratto il Covid. Fu rinvenuto dal personale della polizia penitenziaria sdraiato a letto su un fianco con stretto attorno al collo un laccio e con le narici e la bocca coperti da garze e un cerotto.
LA CONSULENZA
La Procura aveva disposto una consulenza per valutare se il suicidio in carcere di Paitoni Davide fosse da ricondurre a un errato trattamento dello stesso nell’ambito della sua carcerazione nella Casa Circondariale San Vittore di Milano. L’esito della consulenza lo ha escluso. Secondo i consulenti, il suicidio, previsto e ponderato dallo staff di medici del carcere e al quale sono state opposte le strategie di contenimento disposte dalle linee guida nazionali e internazionali, si è verificato in maniera del tutto incontrollabile. La richiesta di archiviazione, al quale potrebbero astrattamente opporsi il padre e una cugina di Paitoni, per tramite del loro legale, l’avvocato Stefano Bruno, dovrà ora passare al vaglio di un giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano.
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