IL GIORNO DEL DOLORE
«Ciao Antonella, resta la tua voglia di vivere»
I funerali a Rescaldina di Antonella Iasilli, vice questore. Il ricordo commosso dei poliziotti di Malpensa

Le lacrime non possono essere asciugate quando a morire è una persone forte e dolce come Antonella Iasilli, 49 anni, dirigente di polizia, donna sempre attiva e propositiva nonostante la malattia che l’ha consumata. Per lei, oggi, lunedì 17 aprile, si è fermata Rescaldina City – così la chiamava, essendo originaria di Roma – e centinaia di persone si sono strette attorno al marito Gigi Macchi e ai figli. La più piccola Anita, dieci anni, ha ricordato la mamma con parole commoventi. Il più grande Pietro Paolo, diciotto anni, non ha mai smesso di abbracciare e consolare i fratelli per formare una catena umana insieme a Leonardo, a Emma, allo zio e a tutti gli amici e ai parenti che hanno partecipato al rito nella chiesa dei Santi Bernardo e Giuseppe.
I palloncini bianchi sono stati lanciati in cielo alla fine della cerimonia e un applauso corale ha voluto rendere omaggio a una donna che lascia un segno profondo in chi l’ha conosciuta.
«Tutta la comunità, ma soprattutto chi le è stato tanto vicino, ricorderà sempre Antonella e la sua voglia di vivere contagiosa – ha ricordato Lella Legnani, un’amica disponibile fino all’ultimo -, la sua voglia di sperimentare, la sua voglia di riunire le persone. Lascia ad ognuno di noi un grande insegnamento: la vita è bella e bisogna viverla al massimo, sempre, nonostante tutto».
Una lezione che va oltre ogni barriera umana e supera anche la morte. Nel dolore immenso per la gravissima perdita, resta questa luce che illumina il cammino malfermo di chi le ha voluto tanto bene. Un riconoscimento unanime mostrato con la massiccia presenza in chiesa, con gli infiniti messaggi di cordoglio e con le corone di fiori da parte dei tanti che la conoscevano e dalle alte cariche della polizia.
«Le donne e gli uomini della polizia di frontiera di Malpensa – scrivono i colleghi – piangono con profondo dolore la loro amata funzionaria».
«Antonella era una persona fantastica – le parole di Sergio Crespi, amico fraterno – ti conquistava in cinque minuti, ti apriva alla generosità, ti coinvolgeva, rendeva facili le cose difficili, ti sceglieva e non ti lasciava più».
Il modo migliore per ricordarla è mettere a frutto i suoi insegnamenti: «Godersi ogni attimo della vita e non mollare mai». E se qualcuno penserà di non farcela, «so che ci sei già tu che ci stai aiutando da lassù». Con questa consolazione nel cuore, Rescaldina si è sentita più povera per la perdita di Antonella ma più ricca per il suo esempio. Che rimarrà per sempre.
Ecco il ricordo dei colleghi della Polizia di Stato in servizio a Malpensa: «Le donne e gli uomini della Polizia di Frontiera di Malpensa piangono con profondo dolore la loro amata funzionaria, il Vice Questore Antonella Iasilli che nella notte di sabato, dopo una lunga malattia combattuta con forza e coraggio, è venuta a mancare. Conosciuta e stimata per la sua solarità e il suo atteggiamento propositivo, la dottoressa Iasilli ha intrapreso la sua carriera professionale proprio presso lo scalo varesino quando nel 1998, dopo aver frequentato l’Accademia di Polizia, giovane Commissario veniva assegnata alla Polaria Malpensa per le esigenze connesse all’apertura del nuovo terminal aeroportuale».
«Da subito - la ricordano ancora i colleghi - si distingue per le sue capacità gestionali ed organizzative, necessarie per la pianificazione dei nuovi ed articolati servizi di polizia. È proprio nella sua prima sede lavorativa che Antonella conosce Luigi, colui che sarebbe diventato il suo compagno di vita e marito e con il quale avrebbe dato alla luce quattro stupendi figli».
«Nel 2000 - scrivono i poliziotti di Malpensa - il Dipartimento della P.S. le conferisce l’incarico di dirigente del Commissariato distaccato di Siniscola, in Sardegna. Nel 2001 viene chiamata a dirigere il Commissariato di Voghera dove rimane fino al 2004 quando viene assegnata alla Questura di Milano, dove presta servizio dapprima nella Divisione dei Personale e successivamente nella Divisione Amministrativa e Sociale. Nel 2008 la dottoressa Iasilli torna all’Ufficio Polizia di Frontiera di Malpensa».
«Qui ha svolto diversi incarichi, fino a ricoprire il ruolo di responsabile del settore operativo che gestisce i controlli di frontiera. Grazie alla sua conoscenza delle lingue ed alla particolare propensione alle relazioni internazionali, la dottoressa Iasilli è stata componente di gruppi di lavoro a livello europeo e ha frequentato con eccellenti risultati diversi corsi di formazione, fra i quali, da ultimo, l’impegnativo “NATO Senior Course” presso il prestigioso Defence College a Roma, dove ha ottenuto specifica qualificazione ad operare in campo internazionale».
«Purtroppo nel novembre del 2019 la diagnosi di una grave malattia l’ha costretta a sospendere l’attività lavorativa, ma non le ha impedito, nonostante le debilitazioni dovute alle cure, di impegnarsi nel sociale dove grazie alla sua forte personalità e determinazione ha intrapreso una serie di iniziative rivolte ai giovani e alle persone con disabilità, non trascurando di richiamare l’attenzione su tematiche di disagio sociale. Antonella ha fatto della sua esperienza personale degli ultimi anni un’occasione per coinvolgere l’intera comunità rescaldinese in iniziative aggreganti sul piano sociale e religioso, anche grazie alla sua profonda fede cristiana» scrivono i colleghi di Antonella.
«A giugno dello scorso anno è riuscita a trascinare la cittadina dell’hinterland milanese in un flash-mob, con la partecipazione del cantante poliziotto rapper Revman nel Parco del Rugareto, già noto per vicende legate allo spaccio di sostanze stupefacenti. Sulle note della canzone “La Ricetta della Felicità” tantissime persone di ogni età, bambini, adolescenti hanno dato luogo ad un evento gioioso e spensierato. Dall’inizio della guerra in Ucraina Antonella ha intrapreso diverse iniziative, invitando i concittadini a lasciare un segno di solidarietà per i “fratelli ucraini”. Fra le più significative, è stata la realizzazione, in una mattinata di sorrisi e colori, di un murales in una via del paese in cui ognuno ha apportato il suo piccolo contributo che ha consentito di condividere e diffondere un forte messaggio di Pace. Ha quotidianamente alimentato il valore dell’amicizia, della solidarietà, della riconoscenza attraverso momenti di socialità e di convivialità, aprendo le porte di casa sua ad ogni ora del giorno, creando una rete di relazioni interpersonali davvero preziose, con un particolare occhio di riguardo verso gli adolescenti, spronandoli ad osare, ad impegnarsi sempre, ad essere attenti verso i più bisognosi. Con loro la dottressa Iasilli ha organizzato un viaggio a Roma, coinvolgendoli in un incredibile week-end dove ha potuto far conoscere i segreti e le bellezze della Città Eterna, la sua città, riservandosi un momento di preghiera all’udienza con il Santo Padre. Molteplici sono stati i pellegrinaggi da lei organizzati in cui è riuscita a coinvolgere tantissime persone per unirle nella misteriosa linea sacra che collega i santuari dedicati al culto dell’Arcangelo Michele, cui lei era molto devota e che è il patrono della Polizia di Stato. Dal monastero di Skelling Michael, meta quasi irraggiungibile nel tempestoso oceano irlandese, al St. Michael’s Mount, situato su un’isola al largo della Cornovaglia, al più noto santuario di Mont Saint Michel sull’omonima isola in Normandia, passando per l’incredibile costruzione della Sacra di San Michele in Val di Susa e per il Santuario di Monte San’Angelo in Puglia, fino ad arrivare nel Dodecanneso, dove sull’isoletta di Simy, è situato il sesto santuario. È rimasto, purtroppo, irrealizzato il desiderio di conoscere l’ultimo punto della linea sacra, il Monastero di Monte San Carmelo in Israele, anch’esso dedicato a San Michele Arcangelo. Le sue condizioni di salute non le consentivano di sopportare quest’altra enorme fatica. Tutte queste esperienze hanno permesso a tantissime persone di conoscere l’animo buono e generoso di Antonella, che ha vissuto questi ultimi anni con tanta gioia di vivere, nonostante le difficoltà oggettive che la malattia determinava di giorno in giorno».
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