CICLISMO
Basso: «Noi, il team italiano da World Tour»
Il campione di Cassano, ora dirigente della Eolo-Kometa, tira il bilancio di fine anno della sua squadra

Non tutti i grandi sportivi diventano dei grandi manager: Ivan Basso si. Il cassanese due volte vincitore del Giro d’Italia ha creato, con Alberto Contador il team Eolo-Kometa che si è ricavato uno spazio e un’immagine di rilievo nel ciclismo professionistico in breve tempo. Conclusa l’annata agonistica è tempo di bilanci per la squadra di matrice varesina che ha la sua sede operativa a Besozzo.
È soddisfatto dei risultati ottenuti dagli atleti in questa vostra seconda stagione?
«Non sono pienamente soddisfatto - replica Basso - non ci siamo ripetuti con una vittoria di tappa al Giro d’Italia, uno dei nostri obiettivi primari, dopo il grande successo della scorsa stagione con Lorenzo Fortunato. Non sempre si può essere protagonisti e le corse possono offrire opportunità che non sempre si riescono a cogliere. Dopo la corsa rosa c’è stata una flessione nel rendimento della squadra, poi ci siamo ripresi nel finale di stagione con numerose belle prestazioni. Se guardiamo le statistiche di rendimento sono migliori dello scorso anno ma è mancato l’acuto importante».
Il 2023 è alle porte: che Eolo Kometa sarà?
«Lunedì prossimo inizieremo un primo mini ritiro di tre giorni a Jesolo con tutti i corridori che vestiranno la nostra casacca nel 2023, i 14 confermati e i 6 nuovi arrivi».
Tutto è pronto per la prossima stagione ma lei sta già pensando al futuro...
«Alla conclusione del 2023 scadrà l’impegno triennale dell’azienda Eolo con il nostro team. Per la prossima stagione abbiamo già un budget che ci consente di fare fronte ai nostri impegni , qualunque cosa arriverà da oggi in poi non potrà che essere un migliorativo per il team. Stiamo lavorando per il 2024 perché ritengo che nel ciclismo attuale bisogna mettere in atto dei progetti a medio e lungo termine per essere attrattivi e competitivi».
L’azienda di Busto resterà con voi?
«Eolo è la parte trainante del nostro progetto. Luca Spada è il nostro presidente e con lui pianifichiamo ogni strategia. Lui è nel ciclismo quello che sono stati nel passato i grandi industriali varesini nel calcio e nella pallacanestro, inoltre pratica lo sport e numerose idee vengono quando si pedala o si sale a piedi verso il Sacro Monte».
Si parte dalla conferma di alcuni corridori chiave per la squadra?
«Si, ono contento che alcuni dei nostri corridori più rappresentativi, nonostante le numerose richieste da parte di altri team, abbiamo deciso di restate con noi. Mi riferisco a Vincenzo Albanese, Lorenzo Fortunato, Mirco Maestri, Erik Fetter e Alessandro Fancellu, quest’ultimo è un giovane che penso possa darci delle grandi soddisfazioni. Tutte conferme che non erano così scontate».
Sono rimasti nel team anche i giovani interessanti della formazione under 23...
«Anche in questo caso non era automatico. In passato alcuni corridori sono cresciuti con noi e poi sono passati ad altre formazioni, in questa occasione atleti come Fernando Tercero e Davide Piganzoli che hanno ottenuto grandi risultati tra gli under 23 correranno ancora nel nostro team. Posso affermare che questa è la novità più bella: a loro abbiamo assicurato dei contratti pluriennali. Ora cercheremo le coperture economiche in proiezione 2024 e 2025 per continuare nel nostro progetto e poter fare un mercato di rafforzamento della squadra».
Continua anche l’impegno nel ciclismo giovanile?
«Proprio in questi giorni avrò un incontro con un’azienda del Varesotto che potrebbe esserci vicina in modo particolare nell’attività giovanile. Continueremo il rapporto di collaborazione con la Bustese Olonia e spero di potere fornire a questo team un extra budget per potere affrontare al meglio l’attività agonistica nella prossima stagione. La Bustese si è confermata come una delle formazioni di riferimento dei ciclismo giovanile nazionale, lo dimostrano anche i numerosi risultati di prestigio conquistati dai propri atleti. La prossima stagione saranno nella formazione under 23 della Eolo Kometa i fratelli Tommaso e Gabriele Bessega».
Qual è lo stato di salute el ciclismo del VAresotto?
«Ci sono ragazzi delle categorie Allievi e Juniores molto interessanti. Bisogna rendere merito alle società e ai dirigenti per il grande lavoro di formazione. Se questi giovani crederanno nel nostro progetto noi siamo in grado di offrire loro la possibilità di formarsi una cultura ciclistica tra Italia e Spagna e tutto quanto serve per crescere. Quest’anno la nostra formazione under 23 ha preso parte a undici gare a tappe. La prossima stagione il milanese Andrea Montoli, che quest’anno ha già ottenuto ottimi risultati, se continuerà nella sua crescita da metà stagione passerà nella nostra formazione Professional».
E come sta il ciclismo italiano?
«Si parla tanto di World Tour italiane e si parla della mancanza di grosse squadre di casa nostra. Si parla molto. Guardiamo a cosa c’è, e non a cosa manca. E la nostra è una realtà che ha le gambe, la credibilità, la forza per crescere e diventare quella grande squadra italiana che tutti chiedono. Non manca molto, davvero. Serve uno sforzo da fare insieme».
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