LA CURIOSITÀ
Cigno superstar, ma è in pericolo
L’animale impazza sui social ed è corsa al selfie. Il sindaco avverte: «Asfalto e pane gli fanno male»

La star di questi giorni sui Social network delle pagine luinesi è un cigno che scorrazza indisturbato per le vie del centro cittadino. Posa per qualche scatto, vanitoso, e prosegue ciondolante lungo via Cavallotti, con un percorso mattutino ormai collaudato. Un pezzo di pane, un boccone di brioches allietano la sua passeggiata accanto a chi lo ferma per una foto appena prima di rimettere le zampe nelle fredde acque del lago Maggiore. Dietro quello che sembra essere un “divertissement” per gli esseri umani, si può invece celare un pericolo per l’animale, anche se la “routine nomade” del cigno luinese è simile a quella di altri in città come Como, Venezia, o Lugano, per citarne alcune. Proprio nella vicina cittadina affacciata sul Ceresio, lo scorso dicembre ha suscitato interesse un approfondimento della Radiotelevisione svizzera sul ferimento di alcuni di questi maestosi uccelli, dovuti proprio al loro migrare per le vie del centro cittadino con “calzature” non idonee per rimanere troppo tempo sull’asfalto, ovvero le loro zampe. Due i problemi identificati dall’Associazione protezione uccelli selvatici (Apus) che li ha soccorsi in Ticino: l’alimentazione sbagliata che ricevono dall’uomo e la fragile pelle delle loro zampe. Tra gli esemplari in difficoltà, che hanno preso le abitudini “fornite” dall’uomo, alcuni sono morti proprio in seguito alle gravi ferite riportate alle zampe. Naturalmente questi esemplari vengono nutriti in buona fede, accade anche a Luino, ma il pericolo che entrino troppo in contatto con una realtà non loro, che tutto ciò possa influire negativamente sull’ecosistema, è reale come hanno riferito gli ornitologi. Giancarlo Galli, gestore del Rifugio degli animali felici onlus di Brissago Valtravaglia, ha raccontato di essere stato contattato più volte per recuperare animali feriti sul Verbano e di averli curati per poi immetterli nuovamente nel loro ambiente. Ed è sempre per il bene del palmipede che il sindaco di Paradiso, a pochi passi da Lugano, ha fatto mettere delle apposite reti per evitare che si spostino dal Ceresio alla ricerca di cibo e calore. Lo stesso Esecutivo comunale ha invitato i concittadini a non nutrire le bestiole con tanto di cartelli ben visibili lungo le sponde del lago. Un’attenzione simile l’ha mostrata anche il sindaco di Luino, non appena il cigno è diventato “social”. «Diciamo subito che il vero capo di Luino è il cigno - ha commentato Andrea Pellicini – che è pure inserito nello stemma della Città. L’animale si presta certo a foto, video anche divertenti, ma va data molta attenzione al loro benessere. Per questo ho invitato anche la nostra polizia locale a dissuadere le persone dal nutrirli o dallo stare troppo vicino e se sarà necessario sarà fatta anche una apposita ordinanza».
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