PLAYOFF SEMIFINALI
Cimberio all'ultima chiamata
Dopo l'amaro epilogo di sabato a Siena, Ere e compagni chiamati all'impresa contro Siena, la rimonta da 1-3. Lunedì gara5 in un PalaWhirlpool esaurito
Dopo la grande delusione di gara-4, Cimberio con le spalle al muro, costretta a vincere per evitare l'eliminazione dai playoff. Ma la buona notizia, dopo il dramma di sabato a Siena, è che lunedì 3 la squadra di Frank Vitucci avrà il conforto dei 5mila (tutto esaurito, s'inizia alle 20.45) del PalaWhirlpool.
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Testa, cuore, gambe. E nervi, prima di tutto. Sarà il controllo delle emozioni la chiave di volta di una gara-5 che si annuncia infuocata non soltanto dal punto di vista dell’importanza della posta in palio. Il quarto atto ha ribaltato in termini tecnico-tattici quello che avevano espresso le prime tre sfide della serie, ma a Varese non sono bastati un Ere sontuoso e in generale una prestazione per 30 minuti sulla falsariga del “basket-champagne” della prima della classe della stagione regolare per sbancare il PalaSclavo.
“Meglio di così non potevamo giocare, e nonostante tutto abbiamo perso”: arbitri o non arbitri il pensiero sorge spontaneo dopo una gara-4 da archiviare al di là di qualsiasi interpretazione alla voce “occcasione perduta”.
Però bisogna avere la forza mentale di cancellare i rammarichi per un possibile 2-2 che avrebbe girato senza dubbio il senso della serie e potenzialmente della stagione varesina, senza dimenticare però quale dovranno essere l’atteggiamento e il piglio necessario per ripetere sul piano tecnico la partita di sabato. A dir poco solare la differenza tra la remissività di gara-3 e la personalità del quarto atto, nel quale la mentalità da sfidante che la Cimberio deve sempre mettere in campo per esaltare la sua voglia di impresa per un gruppo “affamato” di successi avendo un pàlmares praticamente privo di acuti è stata finalmente messa in campo in tutta la sua determinazione.
Restano comunque da risolvere i problemi difensivi quando Siena schiera in coppia Brown ed Hackett: a Varese mancano due “stopper” contemporanei in grado di arginare le capacità balistiche dell’americano (comunque autore di 4 triple “pazzesche” nella rimonta toscana) e quelle di incursore dell’azzurro. Ma in queste serie massacranti giocate ogni 48 ore e con tempi di recupero praticamente inesistenti si gioca ormai su forza mentale e nervosa più che sugli aspetti tecnici più spiccati.
E in tal senso è chiaro che la capacità dei toscani di non arrendersi mai neppure nelle situazioni più difficili - tale sembrava il meno 17 con 12' sul cronometro di sabato sera - fa parte del DNA della squadra di Banchi. Ora tocca a Varese dimostrare di avere nelle sue corde una mentalità da grande squadra anche in questa situazione difficile e praticamente senza domani.
Qualora i biancorossi dovessero perdere stasera la stagione 2012/2013 andrebbe comunque in archivio con un bilancio sportivamente esaltante, perché non bisogna dimenticare le premesse di partenza e comunque la qualità dell’avversaria di questa semifinale che ha opposto ai campioni della stagione regolare l’avversaria più indigesta - per specifiche tecniche, esperienza e solidità - della serie A 2012/2013.
Ma la Cimberio da stropicciarsi gli occhi dei primi tre quarti di sabato merita una seconda opportunità al PalaSclavo: per farlo bisognerà sfruttare al meglio il fattore campo del PalaWhirlpool, ragionando sulla base di una partita alla volta per riuscire a scalare l’attuale baratro sull’1-3.
In fondo se nell’altra semifinale Cantù è riuscita a fare "tripletta" contro Roma dopo due sconfitte durissime da digerire nelle gare inaugurali del PalaTiziano significa che testa, cuore, gambe - e soprattutto nervi - in questi playoff sono capaci di cancellare qualsiasi cattivo pensiero. Certo Siena è di ben altra pasta, ma la sfida al "potere costituito" di questa Cimberio non può e non deve spegnersi davanti al suo pubblico.
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