L’INDAGINE
Cinese morta: mistero a Turbigo
L’allarme dal cognato. Sangue attorno alla donna

È dal tardo pomeriggio di mercoledì 21 giugno che gli inquirenti cercano risposte sulla morte di una cinese quarantenne: l’autopsia, disposta per oggi dal pubblico ministero Nadia Calcaterra, chiarirà i punti che non consentono di escludere l’ipotesi di omicidio.
MISTERO IN AZIENDA
Trapela poco sull’attività investigativa dei carabinieri della compagnia di Legnano. Di sicuro c’è solo che la cinese è stata trovata senza vita dal cognato, all’interno della fabbrica che realizza complementi d’arredo. È stato lui ad allertare il 118 ma i tentativi di rianimarla sono stati inutili. L’ostacolo più difficile da superare, prima di ricostruire un minimo di scenario, è stato il muro di silenzio tipico della comunità orientale. Cosa ci faceva la donna all’interno dell’azienda, non risultando dipendente? Versioni vaghe quelle rese in un primo momento. Ma a quanto pare lì ci lavora il marito della sorella che da qualche mese ospitava la quarantenne. Se fosse un’operaia abusiva oppure no non è materia di accertamento urgente anche perché non ci sono motivi di ritenere che il decesso possa essere collegato alle mansioni svolte dal personale. Ciò che suscita perplessità è il sangue trovato su e intorno al corpo. Il medico legale prima di pronunciarsi vuole esaminare tutte le caratteristiche e i parametri tanatologici.
POLMONI FRAGILI
La quarantenne sembra soffrisse di una patologia polmonare che già in passato si era manifestata con la cosiddetta emottisi, ossia un rigurgito di sangue accompagnato da serie, se non disperate, difficoltà respiratorie. Almeno in un’occasione era stato necessario il ricovero in ospedale e quindi è plausibile che l’ennesimo episodio le sia risultato fatale. Elementi di segno opposto, che allontanano dalle cause naturali, però ne sono stati riscontrati durante i rilievi del reparto scientifico dei carabinieri e l’ispezione del cadavere. Gli inquirenti non li rendono noti per ovvie ragioni istruttorie, ma evidentemente sono tali da non poter archiviare il caso senza verifiche più approfondite.
RISCONTRI ULTERIORI
In attesa del parere medicolegale, gli investigatori stanno ascoltando tutti i dipendenti dell’azienda, i parenti della quarantenne e i suoi conoscenti. Analisi in corso anche sul telefonino e su eventuali altri dispositivi informatici da cui potrebbero emergere dati utili. Non vengono ignorati neppure i sistemi di videosorveglianza che potrebbero trovarsi attorno alla ditta o addirittura negli spazi della produzione: se la cinese fosse vittima di un’aggressione i filmati sarebbero preziosissimi per stabilire il passaggio o la presenza di soggetti che potrebbero essere coinvolti. Un’indagine ad ampio spettro insomma, condotta con la prudenza indispensabile per non compiere passi falsi.
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