IL PROCESSO
Cinquanta sfumature di grigio in tribunale a Varese
Donna varesina denuncia il marito per violenza sessuale. Lui replica. «Era lei che voleva che la frustassi»

«Mio marito mi ha maltrattato per anni. In un'occasione mi ha anche costretta a fare sesso, colpendomi con una cintura sulle natiche». «Tutto falso, era lei a volere che la frustassi. Pretendeva che facessimo "Cinquanta sfumature di grigio", voleva che la colpissi con la frusta, ma io non ci riuscii perché non volevo farle male. Poi mi sono ritrovato denunciato. È tutto assurdo». Nel processo sulla tormentata fine della relazione di una coppia varesina, sfociata in tribunale dove l'uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale, gioca un ruolo anche il famoso film erotico del 2015.
LA PELLICOLA, LE ACCUSA, LA DIFESA
Già, perché come riferito dalla sorella dell'imputato, l'ex moglie adorava quella pellicola e desiderava che il marito ripetesse quelle scene nell'intimità con lei. La denuncia della donna parla invece di episodi di violenza, fisica e verbale , di un uomo geloso e ossessivo, che la controllava e la seguiva. Episodi raccontati anche al suo psicologo, che raccolse pure le confidenze sull'amplesso forzato e la cinghiata. «Non è vero, io l'ho sempre amata, non l'ho mai picchiata né violentata - si è difeso lui in aula - Era lei a lamentarsi che non ero attivo sessualmente. Si era anche iscritta a un corso di pole dance, ma io non condividevo: con chi la doveva ballare, quella danza così sensuale? Sicuramente non con me».
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