L’EVENTO
Clara canta con Bocelli, tributo a Elvis Presley
L'artista di Travedona accompagnata da mamma, zia e maestra di canto

«Special guests Clara e Placido Domingo», «Special guests Clara e Brian May». I manifesti della ventesima edizione del Teatro del Silenzio parlano da soli. Andrea Bocelli, in casa sua, per i concertoni ha voluto accanto una sola volta il collega spagnolo e il chitarrista dei Queen e due volte la cantante di Travedona Monate.
Scelta come rappresentante della nuova scena pop italiana, la venticinquenne ha duettato con il tenore toscano sulle note di Can’t help falling in love, brano dalla melodia con radici ottocentesche, composto per l’Elvis Presley in versione cinematografica. The Pelvis lo interpretò nel film Blue Hawaii, del 1961.
Clara e Bocelli l’hanno fatto mercoledì sera al Teatro del Silenzio di Lajatico, un anfiteatro naturale ricavato tra le colline, nel cuore della Toscana. Il nome riflette la volontà dei creatori - Bocelli stesso e l’architetto Alberto Bartalini - di realizzare «un progetto silenzioso in uno spazio che per quasi un intero anno resta intatto nella sua perfetta armonia, animandosi per pochi giorni di personaggi del belcanto, della musica e della danza, nazionali e internazionali».
Non male essere chiamata in tale contesto, ancor meglio il reggere il confronto con un gigante con alle spalle una carriera forte di 90 milioni di copie di dischi vendute in tutto il mondo. Dopo avere cantato in solitudine Diamanti grezzi, il pezzo in gara al Festival di Sanremo del 2024, Clara è stata protagonista del duetto che, bellezza di incrocio di voci a parte, ha regalato anche un giro di valzer assolutamente improvvisato.
Concederanno il bis, non si sa se ancora con numero danzante, domani.
Ad applaudirli ottomila persone, prevalentemente straniere, biglietti da 32 euro, poltrona non numerata, fino a 160 euro per l’area Vip Gold. Al seguito di Clara, oltre che lo staff tradizionale, mamma, zia e Beatrice Binda, sua maestra di canto di quando era adolescente e da lei chiamata, dopo i primi successi, in veste di vocal coach. Scelta che dimostra quanto Clara sia umile e riconoscente.
«Lavorare con lei», spiega Beatrice Binda, indunese, «è una gioia. Ho compreso di trovarmi davanti a un talento sin dalla primissima lezione. Posso assicurare che ancora non ha liberato tutte le sue potenziali. Ha tempo, lo farà».
Alla corte di Bocelli, Clara si è presentata elegantissima e priva di autotune.
«Consapevole dell’importanza di questo concerto, e delle esigenze di un pubblico lontano anche anagraficamente da lei, alla vigilia non nascondeva la sua preoccupazione. Poi, una volta sul palco, ha cantato in totale scioltezza, è stata davvero brava», sottolinea Binda.
Dimostrando oltretutto che il duetto con Fedez, per dirla con Faber, non è riuscito a cambiarla. Bad girl in Mare Fuori, ragazza della porta accanto all’Ariston, Clara non vuole essere etichettata. Anche per questo si trova perfettamente con la maestra. Soprano, innamorata della musica contemporanea, Beatrice Binda non fa mistero della sua passione per i Led Zeppelin.
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