BOGOTÀ
Colombia, Albanese: 'Collaborare con la Cpi non è terrorismo'

(ANSA) - BOGOTÀ, 17 LUG - La relatrice speciale delle Nazioni
Unite per i Territori Palestinesi, Francesca Albanese, ha messo
in discussione le sanzioni imposte dagli Stati Uniti contro di
lei, sostenendo che collaborare con la Corte penale
internazionale, la Cpi, non può essere considerato un atto di
terrorismo.
Albanese è stata recentemente sanzionata da Washington per la
sua collaborazione con la Cpi "in iniziative per indagare,
arrestare, detenere o processare cittadini degli Stati Uniti o
di Israele", ha dichiarato il segretario di Stato statunitense,
Marco Rubio, precisando che né gli Usa né Israele fanno parte
dello Statuto di Roma, da cui nasce la Corte penale
internazionale. Per questo, ha spiegato Rubio, qualsiasi azione
invocando la sua giurisdizione è una "violazione della sovranità
di entrambi gli stati" accusando Albanese di "un antisemitismo
sfacciato" e di aver "espresso il suo sostegno al terrorismo" e
"mostrato un aperto disprezzo per gli Stati Uniti, Israele e
l'Occidente".
"Da quando collaborare con un Tribunale è sostenere il
terrorismo; sostenere il terrorismo o sostenere i crimini è dare
carta bianca, ricevere con onori un uomo che la Corte penale
internazionale ha ordinato di arrestare per crimini di guerra e
crimini contro l'umanità", ha assicurato Albanese a W Radio
riferendosi al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu.
La relatrice dell'Onu, che l'altro ieri è stata ospite di
onore a Bogotà della Conferenza di emergenza su Gaza, ha
dichiarato a W Radio che "la maggior parte dei Paesi
occidentali, incluso il mio Paese, l'Italia, ha continuato a
sostenere Israele politicamente, con armi e con accordi
economici", aggiungendo che "l'Unione europea ha appena
riaffermato l'accordo di associazione che permette all'Europa di
essere il maggior partner commerciale di Israele, una cosa che
non si è mai vista". (ANSA).
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