IL RACCONTO
Come diventai scrittrice

Dopo le premiazioni di novembre, proseguono su prealpina.it le pubblicazioni legate al decimo concorso Il Corto Letterario e l'Illustrazione.
Nella rubrica La Vetrina da Leggere, ogni settimana,viene infatti proposto uno dei racconti vincitori o segnalati dalla giuria. Le opere saranno inoltre accompagnate, in alcuni casi, dalle illustrazioni partecipanti al concorso.
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Il mio primo libro lo pubblicai a Lisbona, tre anni fa. In Italia nessuno l'aveva voluto.
Facevo l'Erasmus, e ogni mattina passavo davanti al bar dove c'è Pessoa seduto che guarda nel vuoto. Poco più avanti sulla destra una piccola libreria affidata a Miguel, un signore distinto sui cinquanta, capelli neri all'indietro, alto, quattro spanne più di me, che sono un tappo. Diceva di essere il commesso, ma faceva tutto lui, sconti compresi. Gli ero simpatica e con me scherzava:
- Tu sì che parli bene l'italiano, e sogghignava divertito.
Così gli chiesi se conosceva un editore. Dietro la libreria c'era una viuzza in salita senza nemmeno un negozio, abitata, sembrava, solo da gatti. In fondo un'insegna, editor de carta stampada, e dentro un bugigattolo che al confronto la libreria di Miguel era la Utet di piazza Duomo. Quando mi sentì entrare l'editore spuntò da dietro una tenda, dove di sicuro c'era un fornellino a gas con del baccalà a friggere. Era alto come me, forse un dito di più, però era largo tre volte tanto.
- Mi manda Miguel, e gli consegnai il manoscritto.
Aveva le mani unte e mi disse di appoggiarlo lì.
- C'è del sesso? Chiese come informazione professionale.
Pensai velocemente ad alcuni episodi. Il più spinto quando il protagonista dona una rosa alla ragazza, lei si punge e lui le succhia il dito.
- Sì, risposi. Sesso e sangue.
- Bene, firma qui. Sono duecento euro.
In Italia me ne avevano chiesti duemila. Il giorno dopo, come d'accordo, tornai a dargli i soldi. Tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un mucchio di verdoni e ci aggiunse i miei due.
- Mi hai imbrogliato, mi disse dopo aver incassato. Non c'è sesso nel tuo romanzo, ma rimedio io.
La settimana dopo il libro era pronto. Aveva cambiato il titolo e feci fatica a riconoscerlo. In copertina una donna nuda distesa su un sofà. Fra le dita dei piedi una rosa, e una goccia di sangue che cadeva al pavimento. Ma c'era il mio nome, su in alto.
A oggi ho venduto oltre mille copie, al 10% di diritti d'autore mentre Mondadori ti dà il 6. L'editore precisa che sono per lo più turisti a comprarlo, di varie nazionalità, e soprattutto italiani. Il romanzo l'avevo tradotto in portoghese, e chi lo compra, dice sempre l'editore, non sa il portoghese.
- Quello che vende, sostiene con soddisfazione, è la copertina.
Adesso sto scrivendo il mio secondo libro. Quando hai già pubblicato, e addirittura all'estero come nel mio caso, in Italia è tutto più facile. I vari Longanesi, Baldini&Castoldi, Einaudi e Feltrinelli, sono informati. Se cercano il best-seller dell'anno sanno dove trovarmi.
(di seguito pubblichiamo la traduzione del racconto in lingua portoghese)
Editei o meu primeiro livro em Lisboa, três anos atràs. Na Itália ninguém o queria.
Estava fazendo o Erasmus, e cada manhã passava em frente do café onde hà Pessoa sentado lá com olhar vazio. Um pouco mais adiante, à direita, uma pequena livraria confiada a Miguel, um homem distinto de cinquenta, cabelo preto para tràs, alto, quatro palmos mais que mim, que sou um tacão. Ele dizia de ser o empregado, mas fazia tudo sozinho, também os descontos. Estava-lhe simpática e ele brincava comigo:
- Você sim que fala bem a língua italiana, e chacoteava divertido.
Foi assim que perguntei-lhe se conhecia um editor. Atràs da livraria havia um beco sem nem uma loja, que parecia povoado sò de gatos. Aì no fundo um letreiro, editor de papel imprimido, e no interior um quarto de arrumos que à respeito deste, a livraria de Miguel parecia a Utet de Piazza Duomo.
Quando ouviu-me entrar, o editor apareceu por tràs de uma cortina, onde com certeza havia um fogareiro a gas frigindo o bacalhau. Ele era alto como mim, talvez um dedo de mais, mas era largo três vezes mais.
- Mandou-me Miguel, e entreguei-lhe o manuscrito.
Ele tinha as mãos untadas e diz-me de apoià-lo aì.
- Hà cênas de sexo? Perguntou como informação profissional.
Pensei de repente sobre alguns episódios. O mais picante quando o protagonista doa uma rosa à mulher, ela pica-se e ele chupa-lhe o dedo.
- Sim, respondi eu. Sexo e sangue.
- Muito bem, assina aqui. São duzentos euro.
Na Itália perguntaram-me dois mil. O dia depois, como de acordo, voltei para dar-lhe o dineiro. Extraiu do bolso das calças um montão de notas e juntou os meus dois.
- Você enganou-me, diz-me depois de ter encaixado. Não hà sexo neste romance, mas vou reparar eu mesmo.
A semana depois o livro estava pronto. Ele tinha mudado o título e eu fatiguei a reconhecé-lo. Na capa uma mulher nua estendida num sofà. Entre os dedos dos pés uma rosa e uma gota de sangue que caia no chão. Mas havia o meu nome, lá em cima.
Até hoje vendi mais de mil cópias, ao 10% dos direitos de autor, enquanto Mondadori oferece o 6%. O editor sublinha que a maioria dos compradores são turistas, de diferente proveniência, e sobretudo italianos. O romance tinha sido traduzido em português, e quem vai comprà-lo, diz o editor, não sabe a língua portuguesa.
- O que vende, segura o editor, è a capa.
Agora estou escrevendo o meu segundo livro. Quando uma pessoa jà publicou, e sobretudo ao estrangeiro como no meu caso, na Itália torna-se tudo mais fácil. Os varios Loganesi, Baldini&Castoldi, Einaudi e Feltrinelli, são informados. Se forem à procura do best-seller do ano sabem a quem dirigir-se.
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