CRISI DEL LAVORO
«Comunanza non chiude», ipotesi nuovi orari per Cassinetta
Ora i sindacati chiedono chiarimenti anche per gli altri siti Beko e un piano investimenti dettagliato. Lunedì 24 il prossimo tavolo

Il sito Beko Europe di Comunanza non chiuderà. È questo il primo risultato che il ministro dell’Industria e del Made in Italy, Adolfo Urso, porta a casa dalla sua missione di due giorni in Turchia. È stato lui stesso ad annunciare la svolta positiva, dopo aver incontrato i vertici della multinazionale turca/americana a Istanbul.
L’ANNUNCIO
«Negli incontri avuti in queste ore abbiamo ulteriormente migliorato le prospettive del piano industriale, che poi lunedì prossimo illustreremo anche ai sindacati, con il mantenimento anche del sito di Comunanza che era quello più a rischio», ha detto ieri - martedì 18 febbraio - nel pomeriggio il ministro Urso. «Il fatto stesso che loro hanno assicurato il mantenimento del sito di Comunanza, insieme agli altri siti nelle Marche e in Lombardia, è molto importante», ha detto Urso. Sospiro di sollievo, dunque, per i 320 dipendenti delle Marche, che rischiavano di perdere il lavoro a fine 2025. Resta invece ancora sul tavolo la chiusura del sito produttivo di Siena, confermata dai vertici aziendali nell’incontro dello scorso 10 febbraio. Tra i nodi da sciogliere anche quello dell’affitto dei capannoni, che va a incidere in maniera determinante sui costi di gestione e sulle relative perdite di bilancio.
SILENZIO SU CASSINETTA
Sembrerebbe che si sia parlato solo marginalmente del sito di Cassinetta. Urso ha confermato la volontà dei turchi di rimanere in Lombardia, ma non è entrato nel dettaglio di eventuali numeri di esuberi e soluzioni possibili. Del resto, la sua era una partita da giocare a livello strategico, una missione differente rispetto a una vera trattativa sindacale. Va detto che c’è anche un altro elemento da considerare. Si ha la sensazione che la strada per Cassinetta sia già aperta, con la proposta di una rimodulazione degli orari di lavoro che farebbe scendere gli esuberi da 540 a 350. Certo, l’obiettivo resta ridurre ulteriormente gli esuberi, ma è chiaro che una ipotesi su cui lavorare esiste. Non era così per Comunanza e non lo è ancora per Siena.
ATTENZIONE A TUTTI I SITI
Ecco perché anche i rappresentanti sindacali hanno posto l’accento sulla necessità di non lasciare indietro nessuno. Beko, bene la conferma di Comunanza. «Attendiamo ora la prospettiva industriale dei siti Italiani, compresa Siena e gli “enti” che occupano 1.500 impiegati», hanno commentato a caldo i referenti nazionali di Fim, UIlm e Fiom. «Urge avere in tempi rapidi risposte sulla possibilità di acquisto di un soggetto terzo con partecipazione pubblica del sito di Siena per trovare una soluzione industriale e dare continuità occupazionale e produttiva. Attendiamo inoltre di conoscere nel dettaglio i piani di investimento nelle fabbriche di Cassinetta, Melano e nel sito di Carinaro - in modo da avere e dare una continuità produttiva nel medio e lungo periodo a tutti i siti». Vedremo se nel prossimo incontro al ministero fissato per lunedì prossimo, ci saranno delle risposte.
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