SENTENZA INNOVATIVA
Condanna a Varese, la pena a Tenerife
Concesso l’affidamento in prova in Spagna a un 44enne di Venegono trasferitosi all’estero

Avete presente il caso del calciatore Sandro Tonali coinvolto nelle scommesse? Ha patteggiato 10 mesi di squalifica più sanzioni accessorie, ovvero un percorso rieducativo da seguire in Italia. Il problema, per il suo club, gli inglesi del Newcastle, è proprio quello della “pena accessoria” da svolgere qui, in Italia, che comporterebbe un continuo andirivieni dal Regno Unito, pregiudicando la continuità degli allenamenti. Stanno cercando quindi una soluzione tecnico-giuridica per attirare il percorso rieducativo lassù.
Questa lunga premessa serve a mettere in luce una decisione innovativa, con pochi precedenti in Italia (uno a Roma e uno proprio a Varese), che è stata presa a Varese e che riguarda una diversa giustizia, quella penale, e un imputato per reati tributari al quale è stato concesso di espiare la pena oltre frontiera, e più precisamente in Spagna, a Tenerife.
Andiamo con ordine. Il caso riguarda un 44enne, titolare di una ditta individuale, che viveva a Venegono Superiore e che è finito alla sbarra con l’accusa di false dichiarazioni annuali d’imposta per oltre 700.000 euro. Difeso dagli avvocati Paolo Di Paola e Raffaella Servidioè stato giudicato in primo grado nel 2019, con conferma della condanna a un anno in appello.
Nel frattempo, il 44enne si è trasferito appunto in Spagna, dal 2014, avviando un’attività da artigiano, sposandosi e prendendo quindi la residenza nella penisola iberica. Si è regolarmente iscritto all’Aire (registro degli italiani residenza all’estero). Dunque, non un espatrio provvisorio o peggio una fuga, ma una scelta ben ponderata di vita e indotta dall’opportunità di rilanciare le proprie capacità professionali a Tenerife.
Restava il problema della condanna da espiare in Italia, come misura alternativa alla detenzione, con l’affidamento in prova ai servizi sociali. Pendolare dalla Spagna al Varesotto?
I suoi legali facendo leva su una direttiva comunitaria recepita di recente nell’ordinamento italiano sono riusciti a far “espatriare” anche l’esecuzione della pena alternativa. Già perché la direttiva europea in questione ammette questa possibilità a patto che esista un accordo di reciprocità tra i due Paesi. Esiste tra Italia e Spagna? Sì, muy bien!
Da qui l’istanza dei legali, il tributarista Di Paola e la penalista Servidio, al Tribunale di sorveglianza per la concessione appunto dell’affidamento in prova a Tenerife. E l’esito è stato positivo. I magistrati hanno infatti riconosciuto l’applicabilità della direttiva europea e soprattutto il presupposto del radicamento ormai certo e provato del 44enne in Spagna. La pena può essere eseguita quindi nello Stato dell’attuale residenza. Un caso destinato a fare scuola. Come era stato il precedente, a Varese, di un uomo trasferitosi a Barcellona e, assistito dall’avvocato Jacopo Arturi, lì era riuscito a scontare con l’affidamento in prova una condanna, pronunciata in Italia, a 8 mesi.
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