IL CARROCCIO
Lega a congresso: avanti con Salvini
Vannacci alla finestra. Mozioni nordiste da Lombardia e Veneto

Sarà un congresso federale ordinario. Almeno nelle previsioni. La Lega va avanti con Matteo Salvini, unico candidato alla guida del partito. E questa corsa solitaria, scontata, già vinta, rivela il senso di normalità - zero scossoni - che accompagna l'adunata. Non ci saranno dunque, salvo colpi di scena, prese di posizione interne che possano dividere la platea (ampia e multiregionale) dei delegati al congresso federale. Ma pur con vento favorevole, il Capitano riconfermato dovrà navigare in questa due giorni con prudenza, evitando gli scogli che, per sua fortuna, sono già noti sulle mappe.
CAPITANO E GENEREALE
Il primo riguarda la squadra del segretario federale, composta da vicesegretari (ora 4 da statuto ma con modifica da votare che li porterebbero a cinque) e quindi da 22 componenti da eleggere nel direttivo. Il Capitano medita di portare nell'Esecutivo il Generale? È notorio il caso di Roberto Vannacci, che non è iscritto al partito e quindi oggi e domani non dovrebbe esserci, nemmeno come ospite, a Firenze. La strategia di Salvini è appunto quella di inserirlo nella cabina di regia (tra i luogotenenti) ma il codice del partito non lo consente e non solo perché privo di tessera (serve anche l’anzianità di militanza). Il generale ha un suo gruppo, provando anche a fare un partito autonomo, e l’idea di essere assorbito nel Carroccio (pur con ruolo di vertice) ha i suoi pro e i suoi contro.
«Vannacci non incarna il prototipo del leghista del Varesotto, commenta il segretario provinciale Cassani che oggi partirà in auto per raggiungere Firenze - ma apprezziamo la sua schiettezza, il suo parlare chiaro. Se diventa militante, ci può stare che Salvini lo nomini».
PARTITO NAZIONALE
Salvini non si schioda dal nuovo assetto di partito nazionale. Ritiene che tra scontentare la componente nordista (e nostalgica) o avvalersi del "marchio" diluito in tutto il Paese, porti alla fine più voti la seconda opzione. Umberto Bossi non ci sarà. Ma Salvini, temendo che l'ombra del fondatore aleggi comunque come uno spettro sul congresso federale, è andato a trovarlo a Gemonio, condividendo con lui una rotta politica di massima. A Firenze, quindi, tesserà gli elogi del Senatur, sbandierando vicinanza e comunità d'intenti. Operazione sagace. Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana: «L’incontro tra Salvini e Bossi è stata una bellissima cosa».
MOZIONI NORDISTE
Le mozioni sono lo strumento, da parte dei delegati, per vincolare la linea politica. C’è quella che invoca più forze dell’ordine laddove c’è un tasso di delinquenza e di presenza di immigrati più alto. «L’ho sottoscritta» spiega il segretario provinciale Cassani. Che ha firmato anche quella per l’evoluzione delle gabbie salariali (e altre). È la Lega del Nord che si fa sentire. Salvini farà proprie queste proposte. Eventuali malumori, dalla Lega che arriva da Centro e Sud, sono anestetizzati in partenza.
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