SANITÀ
Consiglieri regionali nella “Quiete” sotto sfratto
Monti: «Segnale importante». Mercoledì il giorno fissato dal tribunale per la vendita all’asta

Quiete, a due giorni dall’asta decisiva per il destino della casa di cura, lunedì 27 alcuni componenti della Commissione Sanità del Consiglio regionale della Lombardia, presieduta da Fabio Rolfi (Lega Nord) hanno visitato la struttura sanitaria, i cui dipendenti sono in assemblea permanente dall’inizio di gennaio e sono riusciti fin qui a evitare lo sfratto.
«Si tratta di un segnale importante», spiega il consigliere regionale della Lega Nord Emanuele Monti, il quale sottolinea che nella «vicenda legata alle difficoltà della struttura e ai suoi lavoratori», la Regione «si è interessata da subito alle criticità emerse, garantendo la continuità della convenzione con il sistema sanitario».
«L’audizione convocata per questo lunedì non è certamente una passerella ma nasce dalla volontà di volerci mettere la faccia ancora una volta - conclude Monti - per affrontare i problemi di una casa di cura attiva dal 1919 e che deve continuare a svolgere il suo fondamentale compito per la collettività». Monti, Rolfi, Alessandro Alfieri (Pd), Chiara Cremonesi (Sel) e Paola Macchi (5 Stelle) hanno ascoltato i lavoratori e i rappresentanti sindacali, garantendo la propria solidarietà e l’impegno in favore della lotta della Quiete.
Com’è noto, il giorno fissato dal Tribunale per la vendita all’asta degli immobili della clinica, finora mai andata in porto, è mercoledì 29 marzo. Mentre la procedura di sfratto della struttura sanitaria è entrata in una fase esecutiva all’inizio del 2017, anche se fino ad ora, come detto, non ha portato la società Gruppo Sant’Alessandro, proprietaria della Quiete Casa di Cura e della Quiete Centro Diagnostico, le sue attrezzature e i suoi dipendenti fuori dagli edifici che sono di proprietà del fallimento Ansafin (al quale non è stato praticamente mai pagato l’affitto).
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