LA DECISIONE
Cori osceni al Palio: capitano punito
I giudici: «Cristian Parini riconsegni la Croce al Supremo magistrato»

Sanzioni, deplorazioni, multe: il Palio 2018 firma una scia di puntualizzazioni nei confronti delle contrade.
Il nuovo regolamento che istituisce il Collegio dei Giudici non lascia scampo e rende pubblico ciò che viene contestato alle otto sorelle.
E a essere la più penalizzata è senza ombra di dubbio la contrada La Flora che finisce nell’occhio del ciclone per via della canzone “boccaccesca” cantata davanti ad altri manieri da capitano e contradaioli contro la rivale San Martino all’indomani della vittoria al Palio.
In quella canzonaccia si offendevano uomini, donne e pure santi in un intento goliardico che in via definitiva era però risultato di pessimo gusto.
La sera di lunedì 15 ottobre si è riunito un Consiglio di Contrada straordinario nel maniero di via Menotti proprio per commentare e scegliere una linea di condotta nei confronti del Collegio giudicante e quindi dei Magistrati.
Il gran priore Fabio Molla ha rinviato ogni commento, quindi a posteriori rispetto a quanto discusso e deliberato in consiglio.
Entrando nel dettaglio delle sanzioni, “in relazione all’episodio che ha coinvolto la contrada Flora e il capitano reggente (canti dal contenuto offensivo indirizzati alla contrada San Martino)” il Collegio dei Giudici ha deliberato «deplorazione solenne alla reggenza ed alla contrada Flora tutta; revoca del diritto di sfilare per ultima prima del Carroccio nella sfilata ed alle cerimonie di rito 2019».
Ma non finisce qui: per quanto riguarda nello specifico il capitano della contrada La Flora, ossia Cristian Parini, «il Collegio dei Giudici ha chiesto al capitano reggente di rassegnare le dimissioni nelle mani del Supremo magistrato, riconsegnando la Croce pettorale».
Questa richiesta è davvero singolare. Se guardiamo nel passato, negli Anni ‘90 fu richiesta la dimissione della reggenza anche negli anni in cui venne pubblicato un libro scandalo sul Palio e per il quale venne considerata la reggenza responsabile, anche se a scriverlo fu una giornalista, Rosanna Marani, al di fuori dell’ambiente paliesco.
La pubblicazione della raccolta di novelle “L’anima del Palio” avvenne nel 1993 e nella copertina a firmare l’idea del libro, ovvero ad avere voluto dare alla stampa l’opera, erano stati proprio il gran priore, il capitano e la contrada La Flora. Della stessa reggenza (capitano Stefano Guazzoni e gran priore Piero Brusa) si chiese poi la testa.
Oggi la decisione del Collegio dei Giudici non è inappellabile: secondo il regolamento la contrada oggetto di sanzione o provvedimento disciplinare ha tempo dieci giorni per fare ricorso al Collegio dei magistrati (gran maestro del Collegio dei capitani, presidente della Famiglia Legnanese e Comune di Legnano nella figura del Supremo Magistrato).
Così non resta che attendere commenti e decisioni presi dalla stessa contrada rossoblù. Avrà un peso la presentazione delle scuse ufficiali da parte della reggenza fatta pervenire tempestivamente al Collegio dei capitani e quindi alla contrada nemica?
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