CORONAVIRUS
A Varese 1.813 casi. Sono 102 in più
L’assessore Gallera ottimista. «Negli ospedali oggi arrivano più pazienti con altre tipologie rispetto ai Covid». Il test sierologico di Pavia «unico per il momento affidabile»

«Regione Lombardia è stata la prima a chiedere misure rigorose, bloccando le attività. E gli sforzi che tutti abbiamo fatto, stanno dando risultati». Lo ha detto oggi, martedì 14 aprile, l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, che insieme all’assessore al Bilancio, Davide Caparini, ha fatto il punto della situazione sull’emergenza sanitaria.
Il numero dei contagiati è salito a 61.326 in Lombardia, di cui 1.813 in provincia di Varese con un incremento di 102 casi, dato ancora preoccupante, rispetto a ieri, lunedì 13 aprile. I ricoveri sono 12.077 (più 49 rispetto a ieri); quelli in terapia intensiva 1.122 (sono 21 in meno rispetto a ieri).
Gallera ha mostrato ottimismo, motivandolo col fatto che c’è meno affluenza ai Pronto soccorso, «e oggi si presentano più pazienti con altre patologie rispetto a quelli Covid».
L’esponente della giunta ha quindi confermato che dal 21 aprile verranno effettuati i test sierologici con prelievo ematico «che permettono di accertare se gli anticorpi hanno sterilizzato il virus». Gallera ha quindi spiegato che questo tipo di test - messo a punto dall’Università di Pavia - è affidabile rispetto ad altri che non hanno un totale margine di certezza sul risultato, «perché non basta sapere se una persona ha gli anticorpi ma se questi sono immunizzanti».
Sui tamponi, Gallera ha precisato che oggi «ne vengano fatti oltre 10.000». «Abbiamo coinvolto tutti i laboratori disponibili, il problema è nel mercato di reperimento dei reagenti, noi stiamo facendo il massimo».
E ancora: i due assessori della giunta Fontana hanno annunciato, anzi ribadito l’istituzione di una commissione indipendente che andrà a verificare se ci sono stati lacune, omissioni, ammanchi o responsabilità nella gestione degli ospiti nelle case di riposo.
Per la ripartenza, «che non sarà un ritorno a come era prima ma a qualcosa di nuovo» ha precisato Caparini, la Regione si avvarrà delle indicazioni di cinque università lombarde, e il confronto si trasferirà poi al «tavolo per lo sviluppo della Lombardia, al quale parteciperanno tutte le categorie».
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