CORONAVIRUS
La Svizzera ha chiuso
Controlli ai confini anche con Germania, Austria e Francia

Il Consiglio federale svizzero, l’Esecutivo centrale di Berna, ieri ha dichiarato la «situazione straordinaria» di emergenza dalla mezzanotte di lunedì fino al prossimo 19 aprile ed ha così decretato la chiusura di ogni attività in tutti i cantoni, salvo quelle davvero indispensabili, così come avviene già in Italia.
Dopo un primo giro di vite, i politici federali hanno visto che c’era ancora gente in giro e sulle piste da sci, da qui la stretta più forte. Ora le regole valgono per tutti. «Dobbiamo darci tutti una mossa - ha detto la presidente della Confederazione, Simonetta Sommaruga -: è l’appello che facciamo alla popolazione».
Per la prima volta si fa riferimento a misure pesanti che lasceranno il segno per molto tempo anche in un Paese come la Svizzera. Dalla mezzanotte, inoltre, saranno introdotti controlli anche alle frontiere con la Germania, l’Austria e la Francia. Per sostenere i Cantoni negli ambiti della sanità pubblica, della logistica e della sicurezza, il Governo ha autorizzato l’impiego di circa ottomila militari, una mobilitazione di questa dimensione non si vedeva dalla Seconda guerra mondiale, come hanno comunicato i consiglieri federali, ed il Ticino è il primo cantone a beneficiarne.
Il timore della Svizzera è comune ad altri Stati, ossia il crollo del sistema sanitario per l’alto numero di contagi. Anche per questo da Berna hanno nuovamente ribadito che bisogna limitare, se non indispensabili, spostamenti per il lavoro, compresa l’attività professionale dei frontalieri se non attinenti alle professioni sanitarie.
E ieri alcune ditte hanno fatto arrivare negli stabilimenti i propri dipendenti, frontalieri compresi, a ranghi ridotti per svolgere quelle attività propedeutiche alla cessazione del lavoro. Vi sono industrie che non possono fermare la produzione in un solo giorno, taluni devono stoccare materiali chimici, riporli in sicurezza per evitare che possano ammalorarsi o produrre danni.
Sono rimaste aperte e completamente attive diverse aziende farmaceutiche nel cantone che hanno stabilito turni e misure “anti contagio”. Diversa è stata la situazione dei cantieri edili che avrebbero dovuto essere chiusi, come auspicato ancora ieri da impresari e sindacati, che hanno subito controlli di polizia per la verifica delle misure a tutela della salute dei lavoratori.
Giovedì sarà festa in Ticino ed il Cantone ha deciso di estendere questa fino a sabato compreso, in modo da evitare ai lavoratori di entrare o circolare per le strade e le ditte ticinesi. Da Berna hanno fatto capire che si vive «alla giornata», con la possibilità di nuove misure. I contagiati in Ticino sono saliti a 330, di cui 94 sono ospedalizzati e di questi 17 sono in terapia intensiva (15 intubati). I morti sono 8 in totale.
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