IL FOCUS
Motel, la crisi non esiste
Calano gli ospiti per lavoro, non quelli “di passaggio”. Gli Hotel invece sono ancora in dubbio sulla riapertura
Se gli alberghi fanno i conti con la stagione più disastrosa di sempre, c’è un settore particolare che invece la crisi l’ha avvertita solo in parte. É quella dei motel, dove da sempre la clientela “business” è affiancata da quella che gli addetti ai lavori definiscono “ludica” o “di passaggio”, cioè dagli amanti più o meno clandestini che una camera la affittano a ore per passare un po’ di tempo in un’intimità altrimenti impossibile. Se la prima categoria ha inevitabilmente sofferto le restrizioni del blocco, chi invece già era abituato a muoversi con grande discrezione non si è lasciato fermare dal rischio di prendere una multa: a parte il periodo di blocco totale imposto a tutte le strutture ricettive, alla faccia del distanziamento sociale già a partire dal 4 maggio molti motel hanno ricominciato a lavorare a pieno ritmo, registrando il tutto esaurito di prenotazioni.
Certo, non tutti poi si sono presentati all’ora stabilita: con la particolare situazione che si era venuta a creare a qualcuno deve poi essere risultato difficile trovare una scusa credibile per uscire di casa, così diversi appuntamenti sono saltati. Ma gli operatori sono convinti che a partire dalla giornata di oggi anche questi piccoli inconvenienti saranno risolti.
Si dice che uno degli indotti più importanti dell’aeroporto di Malpensa sia rappresentato dai tanti motel e alberghi a ore che sono spuntati un po’ ovunque sul territorio, soprattutto lungo le principali strade di comunicazioni: camere utilizzate dagli equipaggi e dai passeggeri che vengono da lontano, certo, ma anche e soprattutto da una clientela locale che cerca un po’ di privacy lontano dalle mura domestiche. Da quando è iniziata l’emergnzna Coronavirus, per tante strutture ricettive questa doppia funzione si è rivelata importantissima: con tutti i voli a terra e gli appuntamenti di lavoro ridotti all’osso, se non fosse stato per gli amanti clandestini anche i motel avrebbero sofferto come gli alberghi, che ancora si chiedono se valga la pena di riaprire oppure no. Loro, i motel, questo dubbio non l’hanno mai avuto.
«Abbiamo riaperto subito il 4 maggio - afferma un receptionist che ovviamente chiede di non essere identificato -. Anche nei giorni di chiusura obbligata il telefono ha continuato a squillare, se dovessi dare per certe tutte le prenotazioni che abbiamo a oggi, faremmo il tutto esaurito per settimane». Eppure i clienti “business” sono ancora pochi: «Qualche trasfertista, tecnici e operai – spiega il titolare di un altro motel -. Qualcosa ha ricominciato a muoversi, ma mancano ancora gli stranieri. Non fosse stato per gli altri, anche noi ci saremmo chiesti cosa fare». Gli altri sono i clienti “ludici”, che le idee invece le hanno sempre avute ben chiare: il problema non era tanto dove andare e con chi, ma come arrivarci.
Perché per raggiungere la camera da dividere con l’amante bisognava mettere in conto multe e denunce che poi sarebbe stato difficile da giustificare a casa. Ma neanche l’elenco degli ospiti da conservare per 14 giorni scoraggia? «Nessun problema – conferma chi lavorando in uno dei motel più in voga della zona anche in queste settimane ne ha viste davvero tante -. I nostri clienti sanno bene che qui da noi la discrezione è garantita».
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