CORONAVIRUS
«Sempre più dura. Ma non ci fermiamo»
La Regione tra crescita dei contagi (oltre 11mila, quasi mille i decessi) e le speranze di nuove terapie. E torna d’attualità l’ipotesi ospedale in Fiera

Auditorium Giovanni Testori di Palazzo Lombardia, conferenza stampa a ranghi “quasi” completi per gli aggiornamenti di giornata sul contagio da coronavirus nella nostra regione. C’è il presidente Attilio Fontana, ci sono gli assessori al Bilancio Davide Caparini, al Welfare Giulio Gallera e Pietro Foroni, assessore alla Protezione civile.
Il ruolo più importante, e senza dubbio anche ingrato, spetta come sempre al responsabile della Sanità: «Anche oggi i numeri evidenziano una crescita costante del contagio - parte Gallera - Il dato aggiornato parla di 11.685 pazienti positivi (+1865 rispetto a ieri), con 4898 ricoverati (+463). I numeri dei ricoverati in Terapia intensiva vedono una crescita di 85 unità, per un nuovo totale di 732. Aumentano anche i decessi, 966 contro 890».
Ci sono anche notizie positive: «Siamo arrivati a un totale di circa 1100 posti in terapia intensiva, di cui 898 a disposizione dei pazienti Covid. Complessivamente ne abbiamo già trattati oltre mille, dei quali i dimessi sono stati 160 e i deceduti 145. In due giorni abbiamo spostato 130 persone dalle Terapie intensive a strutture intermedie».
NUOVE TERAPIE
«Stiamo iniziando a utilizzare in via sperimentale un farmaco contro l’artrite, il tocilizumab, che ha già dato buoni risultati ad esempio sul nostro collega, l’assessore allo sviluppo economico Alessandro Mattinzoli, che ora sta molto meglio».
FORZE FRESCHE
Sul piano del reclutamento del personale, il lavoro resta molto intenso: «Abbiamo ricevuto già circa 1.700 richieste, tra questi circa 692 tra medici e infermieri sono già stati valutati. Nel decreto regionale avremo anche la possibilità di reclutare personale proveniente dall’estero, abbiamo contatti con Venezuela, Cuba e la Cina. Sono medici a cui daremo ovviamente un luogo dove andare a vivere ma abbiamo bisogno delle competenze di tutti».
«Ogni giorno è sempre più complicato e difficile - ha concluso - perché il livello di saturazione dei nostri presìdi è estremamente alto (le ambulanze sono praticamente finite e i trasferimenti dei pazienti spesso subiscono ritardi), ma il sistema sta reagendo con tutte le capacità che ha, con forza e efficienza».
«Stiamo facendo dei veri miracoli - gli ha fatto eco il presidente Attilio Fontana - e aver recuperato ogni giorno posti di terapia intensiva ha dell’incredibile».
IPOTESI FIERA
«Nessuna polemica, semplicemente per ora non siamo in possesso di quegli strumenti utilizzati per aprire letti in rianimazione. Nessuno è stato in grado di fornirci medici e ventilatori, ma l’ipotesi di creare un ospedale in Fiera dedicandolo esclusivamente ai pazienti Covid non è abbandonata - ha detto Fontan - Abbiamo lanciato una call internazionale per i ventilatori ovunque si producano, ci proveremo ancora per qualche giorno»
«Il dialogo è ancora aperto - ha proseguito Fontana - tra pochi minuti andremo ad ascoltare il nuovo commissario per cercare di capire se si può portare avanti il discorso e come portarlo avanti. Tempi? Va fatto subito, con la massima urgenza. In questo momento è estremamente difficile avere risposte perché si stanno muovendo tutti, dai tedeschi agli spagnoli ai francesi ed è tutto più complicato. Ci eravamo illusi che ci fosse la possibilità di avere i respiratori per far partire un progetto molto bello. Stiamo cercando su varie piste di poterli comprare».
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