CORONAVIRUS
Evasioni quotidiane
Si socializza anche durante le attese. Il sindaco Croci non abbassa la guardia: «Ci sono ancora troppe persone in giro senza un reale motivo, così si vanificano gli sforzi fatti finora»

«Oggi ho visto tanta, troppa gente in circolazione sia a piedi che in macchina. Così non va bene. Se abbassiamo la guardia solamente perché le notizie che ci arrivano danno segnali di miglioramento, vanifichiamo tutti gli sforzi fatti fino ad ora».
Sempre pacato, ma altrettanto diretto nella propria critica, il sindaco di Sumirago Mauro Croci commentava così giovedì sera la notizia di altri due casi di coronavirus nel proprio Comune. La conformazione del territorio in questione, di per sé, crea situazioni ben distanti una dall’altra. Il comune denominatore con tutte le frazioni è che si sfruttano le poche occasioni sociali per scambiare quattro chiacchiere con altri concittadini di passaggio.
CONSEGNE A DOMICILIO
In base ai servizi offerti dalla zona, ci sono modi diversi di sfruttare le poche uscite che permettono di spezzare la monotonia della quarantena. Perché, sebbene sia attivo il servizio a domicilio che arriva anche nelle frazioni di Menzago e Quinzano, sprovviste di un minimarket, qualcuno pur di uscire sfida ogni logica. È un esempio lampante la coppia di anziani che si reca al fruttivendolo di via 25 Aprile, una delle più affollate del paese. La vetrofania che ricorda la possibilità di ricevere la merce a domicilio è chiaramente precedente all’emergenza, ma certe abitudini sono troppo radicate. «Effettivamente un aumento delle consegne l’abbiamo registrato - spiega il commerciante, caricando la merce sull’auto della coppia -. Ma ci sono dei casi più radicati».
FARMACIA IN PRIMA LINEA
La via ospita anche un negozio di alimentari e la farmacia. Il primo vede una coda ordinata e che rispetta il metro di distanza, la seconda è stranamente vuota. Dietro al bancone un operatore sanitario spiega come in questo periodo l’obbiettivo principale sia evitare di far tornare più volte i clienti. Alcuni medici di base inviano le ricette direttamente alla farmacia, questa non appena ha completato l’ordine dà l’ok per un ritiro che sia comprensivo di tutto l’occorrente. Le difficoltà nella gestione quotidiana, per chi fa questo tipo di lavoro così prezioso per la comunità, non mancano certo: «Siamo anche noi in prima linea contro il Covid, ma per alcune grandi catene di supermercati che hanno proposto di far saltare la coda, noi farmacisti non rientriamo nella fascia degli operatori sanitari».
CODA IN POSTA E ALL’EDICOLA
Guardando la situazione che vive Sumirago, questa agevolazione dovrebbe essere concessa a chi si deve recare in Posta. La coda maggiore si trova infatti per entrare negli uffici postali, ed a farne le spese sono coloro che finiscono per non distinguerla da quella per l’edicola che funge anche da tabacchi. Lì si trova il proprietario Grazie Fioravanti, che spiega la scelta fatta nella sua attività: «Non faccio consegne a domicilio perché mi pare di rischiare già abbastanza così».
Una cliente acquista una intera stecca di sigarette: il consiglio principale della “quarantena”, ribadito a tutti i livelli, è quello di fare una spesa abbondante per limitare le uscite, e la donna evidentemente ha deciso di applicare il principio senza distinzioni.
UNA SCUSA PER DISTRARSI
Negli spostamenti tra casa e gli esercizi aperti, i sumiraghesi si concedono qualche parola rigorosamente a distanza e con il volto coperto da mascherine. Perché nonostante gli appelli ed il servizio della Protezione Civile, che si alterna alla Polizia locale nel cercare di limitare gli spostamenti della popolazione a quelli essenziali, la sensazione è che uscire di casa sia la scusa per svagarsi. E l’ennesima conferma, se mai ce ne fosse bisogno, arriva dal fatto che perfino il rifornimento al distributore di carburante di Albusciago diviene un motivo per restare qualche minuto in più fuori di casa.
© Riproduzione Riservata