IL TREND SANITARIO
Covid, Varese in decrescita frenata
Anche Como e Milano in lenta discesa. In 26 province italiane è ancora crescita. VCO in arancione
La curva dell’epidemia di Covid-19 si trova in fasi diverse nelle province italiane e, fra quelle che nei giorni scorsi avevano superato il picco, si osservano segnali di risalita mentre altre sono in decrescita, in altre ancora la discesa ha subito una battuta d’arresto e si rileva una fase di stasi, mentre in alcune il picco non è stato raggiunto e la crescita prosegue. Questo emerge dalle analisi matematiche dell’Istituto per le applicazioni del calcolo “Mauro Picone”, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), rese note oggi lunedì 24 gennaio.
Varese, con altre 16 province italiane è in decrescita frenata dopo aver già raggiunto il picco e imboccato la discesa. Ecco la mappa in Italia: sono in decrescita 16 province (Cosenza, Vibo Valentia, Avellino, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno, Ferrara, Rieti, Sondrio, Campobasso, Sassari, Sud Sardegna, Catania, Rovigo, Verbano Cusio Ossola); in discesa, ma debolmente, anche Crotone e Piacenza.
Sono in decrescita frenata Varese e Chieti, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Milano, Monza e della Brianza, Pavia, Agrigento, Caltanissetta, Palermo, Siracusa, Arezzo, Firenze, Massa Carrara, Terni.
Dopo avere oltrepassato il picco e avere avuto una discesa frenata, sono in una fase di stasi 17 province (Catanzaro, Rimini, Genova, Imperia, La Spezia, Savona, Brescia, Cremona, Enna, Ragusa, Trapani, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Siena e Aosta). Dopo avere superato il picco e avere avuto una discesa frenata, la curva sta invece risalendo in quattro province (Potenza, Viterbo, Messina, Perugia). Dopo avere raggiunto un plateau, è in crescita la provincia di Roma; in crescita debole sono le province di Reggio Emilia e Frosinone.
Dopo una frenata della crescita, hanno raggiunto un plateau 11 province (L’Aquila, Pescara, Teramo, Bologna, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Ravenna, Latina, Asti e Nuoro).
Sono in crescita frenata e hanno quasi raggiunto il picco 5 province (Isernia, Alessandria, Cuneo, Novara, Vercelli).
In fase di crescita frenata 20 province (Bolzano, Reggio Calabria, Udine, Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino, Biella, Torino, Bari, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto, Cagliari, Belluno, Venezia, Verona).
È in una fase di crescita debole Trento, mentre si rileva una crescita brusca a Matera e Oristano.
Sono in crescita lineare 6 province (Mantova, Grosseto, Livorno, Padova, Treviso, Vicenza).
Sono infine in fase di crescita accelerata Gorizia, Pordenone e Trieste.
Intanto da oggi, lunedì 24 gennaio, il VCO (Verbano Cusio Ossola) e l’intero Piemonte sono in zona arancione. Il Piemonte è infatti una delle quattro Regioni, insieme a Friuli, Abruzzo e Sicilia, che da oggi si aggiungono alla Valle d’Aosta in arancione.
L’ingresso nella nuova fascia, dopo 28 settimane in bianco e tre in giallo, non comporta per le persone vaccinate nessuna privazione né ulteriori restrizioni nelle loro attività quotidiane e nella loro socialità. Rispetto alle norme già previste in zona gialla, la zona arancione prevede infatti Green pass rafforzato obbligatorio (vaccinazione/guarigione) per accedere ai negozi dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (eccetto alimentari, edicole, librerie, farmacie e tabacchi, dove l’accesso è libero), per praticare sport di contatto all’aperto, per partecipare ai corsi di formazione in presenza. Spostamenti verso altri comuni o fuori Regione con la propria auto sono consentiti solo con Green pass base (anche solo tampone), senza Green pass invece solo per lavoro, necessità e salute (con modulo di autocertificazione).
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