LA BUONA SCUOLA
Crespi, il liceo migliore d’Italia
Classico d’eccellenza per la Fondazione Agnelli. «Il segreto? Tanto impegno»

Giornata intensa, quella di oggi, giovedì 10 novembre, al liceo Daniele Crespi.
La sede di via Carducci ha assistito ad un via vai di telecamere, microfoni, registratori, taccuini. A suscitare l’interesse è stato l’annuale aggiornamento del portale internet Eduscopio, promosso dalla Fondazione Agnelli per fornire statistiche riguardo a tutti gli istituti italiani, così da meglio orientare le scelte di studenti, genitori, docenti e professionisti interessati ad affrontare un percorso formativo.
Il fatto eccezionale è che, secondo i criteri utilizzati, focalizzati sul rendimento universitario dei diplomati e sulla appetibilità del loro profilo nel mondo del lavoro, il Crespi risulta essere il migliore tra i licei classici di tutta Italia.
Il portale propone infatti una comparazione diretta tra i licei presenti ad una distanza massima di trenta chilometri dalla località indicata secondo un indice che somma la media dei voti universitari ai tempi di conseguimento della laurea.
Nè attorno a Milano, né attorno a Torino, Roma, Napoli, Firenze, Venezia, Bari e altri grandi capoluoghi, si può trovare un solo liceo classico che superi l’indice di 88.94 registrato a Busto Arsizio. Perciò, prima il telegiornale regionale, seguito a ruota dalle telecamere di RaiUno, e nel pomeriggio dalla diretta di Fahrenheit per RadioTre, tutti hanno chiesto conto alla dirigente Cristina Boracchi del segreto di tale successo.
Lei, certamente lusingata e giustamente fiera, ha dovuto smorzare un poco i toni per evitare di cedere al facile trionfalismo del momento: «Da quando è nato questo importante strumento statistico, che è anche uno strumento di autovalutazione per le scuole, il nostro liceo si è sempre ben posizionato tra i primi cinque dell’area milanese e lombarda. Ciò è importante perché dice della continuità di un lavoro che mira all’eccellenza, la quale, per il nostro vocabolario, non sono le statistiche ma la capacità che i nostri studenti diano sempre il meglio, la gratificazione attraverso lo studio, la fatica di studiare. Anche per questo non limiterei il discorso soltanto al classico, ma anche all’indirizzo linguistico, che è quarto nell’area milanese. Le scienze umane non sono in classifica perché è un indirizzo ancora fresco. In quanto a segreti non ne abbiamo o forse li custodiscono i docenti con la loro capacità di combinare tradizione e innovazione, i genitori e i nostri stessi studenti, sempre volonterosi e motivati a fare del loro meglio sorretti dalla fiducia verso il percorso di valori, oltre che di studio, che proponiamo loro. Per non dire delle attività extra didattiche».
Articolo sulla Prealpina di venerdì 10 novembre.
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