NON SOLO CALCIO
Gattuso e i luoghi del cuore tra Gallarate e Cardano
Il ristorante, la pascheria, la scuola dei figli: viaggio nella vita gallaratese del nuovo ct azzurro

Era chiuso, domenica sera, il ristorante di corso Sempione di cui Rino Gattuso è socio, a Gallarate. Chef Fabrizio era comunque in cucina per portarsi avanti. «Abbiamo fatto le congratulazioni», spiegava cortese e sorridente a chi si avvicinava chiedendo notizie. Ma niente bandieroni, niente di appariscente per festeggiare il nuovo c.t. della Nazionale appena incaricato di risollevare le sorti degli azzurri.
NON SOLO CORSO SEMPIONE
Corso Sempione è forse uno dei luoghi più noti tra quelli del Gattuso gallaratese, insieme con la pescheria e il bistrot di via Ercole Ferrario, dall’altra parte della città, aperti con la famiglia Bianchi. Lì probabilmente inizieranno ad arrivare presto i curiosi, nella speranza di incrociare Gennaro nazionale quando gli impegni sportivi lo riporteranno vicino a Malpensa. Per adesso uno dei fratelli Bianchi, con grande discrezione, si è limitato a ripostare l’immagine ufficiale dell’ex centrocampista rossonero tornato in azzurro. Ma anche se ormai Gattuso manca da qualche tempo da Gallarate e dintorni (nonostante gli impegni all’estero, resta ancora registrato all’anagrafe cardanese), sono tanti i luoghi dove viene ricordato per gli anni trascorsi in città. Come nella zona di viale dei Tigli, dove ha abitato ai tempi del Milan e dove i crennesi lo vedevano di corsa per le strade del quartiere.
PAPA’ ATTENTO
Ma è soprattutto come papà che il neocommissario tecnico ha lasciato il segno. Secondina Sandri, ad esempio, è interista fino al midollo, eppure da domenica è al settimo cielo. La dirigente del Torino Club era direttrice sportiva della società della famiglia Parolo quando il figlio del campione rossonero vestiva i colori granata. «Lo chiamavo “signor Gattuso”, ricorda. Francesco giocava nella squadra dei mister Gabriele Banfi e Mattia Giannini. La mamma lo portava agli allenamenti e il papà è sempre stato dietro le quinte, non hanno mai chiesto che il ragazzo fosse trattato in maniera diversa dagli altri. Quando la nomina è stata ufficiale mi sono detta: “Ci voleva”. Sono felice! È una persona eccezionale che può trasmettere che cosa significhi dare il cuore per la maglia. Impegno e volontà: questa è l’unica ricetta e lui è la persona giusta per insegnarla». È rimasto tanto forte il legame con il rettangolo verde di Gallarate, che un anno fa i ragazzini della squadra di Rino Gattuso di Schiavonea sono venuti in città per un torneo con i granata.
LA SCUOLA
E poi c’è il Bettolino, dove la prima pescheria di Gattuso ha aperto a poca distanza dall’asilo inglese frequentato dai figli del calciatore. Papà Gennaro era presente soprattutto in occasione degli spettacoli organizzati al teatro, ma era un genitore attento. Della scuola di via Monte Leone frequentata dai suoi bambini aveva voluto parlare bene persino il giorno in cui inaugurava la propria pescheria: mentre tutti pensavano alla sua nuova impresa commerciale, lui - da padre premuroso - pensava agli educatori dei bimbi. «Lui e la moglie ci hanno sempre chiesto di trattare i loro bambini come gli altri, senza privilegi», ricorda la responsabile del British College, Paola Diana. «È una famiglia buona, è un uomo dall’umiltà profonda, generoso». Da via Monte Leone, nel corso degli anni, di figli di calciatori ne sono passati tanti, eppure il nuovo c.t. della Nazionale e sua moglie hanno lasciato il segno. «Alcuni se la tirano un po’ - confessa Diana -. Gennaro Gattuso no, è unico. Una persona straordinaria».
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