TENSIONI IN MEDIO ORIENTE
Crisi di Suez, in difficoltà le aziende del Varesotto
Gli attacchi degli Houthi nel mar Rosso fanno impennare costi e tempi del trasporto marittimo

La crisi del canale di Suez interessa anche l’economia del Varesotto. A spiegarlo è la Camera di commercio che traccia il quadro della situazione in seguito agli attacchi alle navi nel mar Rosso da parte dei miliziani sciiti Houthi, che hanno fatto crollare i transiti commerciali attraverso il canale da dove passa il 40 per cento dell’import-export marittimo italiano.
«L’economia del nostro territorio – spiega il presidente Mauro Vitiello – è molto aperto al commercio estero, pertanto più sensibile all’andamento dei mercati internazionali. Basti pensare che la propensione all’export di Varese è pari al 48 per cento. Mentre la Lombardia si ferma al 42 per cento e il dato italiano è addirittura del 36 per cento».
FUMAGALLI: «TRIPLICATI I COSTI DEL TRASPORTO»
L’allarme arriva soprattutto dalle aziende che hanno sede sul territorio. Emanuele Fumagalli, imprenditore nel settore delle lampade da esterno, con la sua azienda genera all’estero quasi il 97 per cento del fatturato. «Noi spediamo circa 800 container all’anno in diversi paesi - spiega -, di cui almeno la metà passa attraverso il canale di Suez. Nelle ultime settimane, i costi del trasporto sono mediamente triplicati e i tempi di transito delle navi sono aumentati di oltre venti giorni. Siamo appena rientrati da una fiera a Dubai, dove tutti i nostri clienti dell’area del Golfo ci hanno posto il problema. Il risultato è che, per l’utente finale, il nostro prodotto costerà di più».
VITIELLO: «DISINNESCARE AL PIÙ PRESTO LA CRISI DI SUEZ»
Il canale di Suez è un varco strategico per l’accesso al mar Mediterraneo per le merci provenienti dall’Asia. Con le tensioni legate al conflitto israelo-palestinese, in una settimana il costo del trasporto da Shanghai a Genova è aumentato del 114 per cento. «Siamo tra le prime province italiane con 9 miliardi e 929 milioni di euro nei primi nove mesi del 2023 (+2,4 per cento rispetto al 2022). Occorre fare molta attenzione: l’auspicio è che, a livello internazionale, si possano trovare al più presto le strategie per disinnescare la crisi di Suez», conclude Vitiello.
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