SUL PALCO
Cruciani a Varese, lo show e i fendenti
Seicento spettatori per lo spettacolo del divisivo giornalista e conduttore radiofonico

Una volta si diceva «Tutta colpa del sindacato», da un po’ di tempo in qua il mantra è «Tutta colpa del politicamente corretto». Non sfugge alla regola, cara principalmente ai comici della stand-up comedy, neppure Giuseppe Cruciani, protagonista assoluto ieri, domenicaa 13 aprile, al Teatro di Varese.
Tornato a riproporre la sua Via Crux già presentata con successo sullo stesso palco meno di un anno fa, ha offerto uno show di due ore perfettamente in linea con il suo stile. Di quelli che, se sei d’accordo con lui, è festa grande, e, se parti con dei pregiudizi, ti alzi con un giudizio che è peggiore dei pregiudizi.
L’AUTOCANDIDATURA
La posizione intermedia, decisamente minoritaria all’interno di un pubblico di 600 persone, rimane quella di chi, incuriosito, regge anche ai momenti più urticanti perché vuole vedere questo dove vuole arrivare. Rimanendo probabilmente sorpreso da un finale - giusto svelarlo, in omaggio al politicamente scorretto - in cui il giornalista e conduttore radiofonico e tv si autocandida a testimonial perfetto per gli ambientalisti. E a prova della bontà della sua tesi, dichiara nuovamente scarsa simpatia verso l’acqua e sventola un paio di mutande vissute. Difficile credergli, visto quello che ha detto degli ecologisti fino a pochi minuti prima.
I FENDENTI
Nel suo mirino non finiscono solo loro. Cruciani si diverte a menare fendenti a destra (pochini) e a manca (tanti). Non giunge a dire che siamo davanti a un mondo al contrario ma basta una lettera, la e, rovesciata per mandarlo in bestia. Non parliamo poi degli asterischi utilizzati per evitare di indicare il genere sessuale o delle favole o dei film ritoccati in nome del politically correct.
L’articolo completo sulla Prealpina di oggi, lunedì 14 aprile
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