SANITÀ
Un secolo di ospedale di Cuasso
L’allora sanatorio nacque nel 1918. Al Nuovo Teatro il dibattito sul futuro della struttura

Continua a tenere banco il dibattito sul futuro dell’ospedale di Cuasso al Monte. Dopo la riunione della Commissione socio-sanitaria del comprensorio del Piambello, tornata a sollecitare alla Regione e all’Asst dei Sette Laghi una risposta al suo progetto di riqualificazione del nosocomio, il Comitato che da tempo è impegnato in difesa dell’ospedale ha organizzato un incontro pubblico per venerdì 23 febbraio, alle 20.30, al Nuovo Teatro di Cuasso.
Quali che siano le scelte che si andranno a compiere, non si può che auspicare che possano valorizzare una struttura ubicata in un ambiente naturale stupendo e con una lunga storia alle spalle che, per quanto attiene alla funzione sanitaria, si avvia a compiere i cento anni. È infatti nel 1918 che nell’antico eremo dei Carmelitani Scalzi, che tra queste montagne vissero in preghiera e contemplazione tra la metà del Seicento ed il 1798, venne creato un sanatorio.
Sul finire della prima guerra mondiale, in seguito al diffondersi della tubercolosi polmonare tra i reduci dal fronte e dai campi di prigionia, si rese necessario trovare una località in cui l’ambiente ed il clima fossero adatti alla cura di questa malattia. La scelta del Comitato regionale della Croce Rossa di Milano cadde sul “Deserto” di Cuasso al Monte, che nel frattempo era stato prima acquistato dal conte Vincenzo Dandolo, che ospitò anche Giacomo Leopardi, quindi divenuto “Colonia agricola” per i bambini abbandonati assistiti dal carmelitano padre Gerardo Beccaro.
L’Istituto climatico di Cuasso al Monte viene costituito il 1° settembre 1918 e ne assume la direzione il maggiore medico Arturo Campani. Il 10 settembre giungono i primi venticinque malati provenienti dall’ospedale militare di Viggiù. Come sede provvisoria di ricovero si utilizza l’edificio del vecchio convento.
Le esigenze assistenziali rendono subito necessario pensare ad un ampliamento. La prima pietra del nuovo edificio viene posata il 26 settembre 1918. Dei tre padiglioni previsti ne sarà realizzato uno solo, l’attuale padiglione centrale, con circa 200 posti letto, inaugurato nel settembre del 1920 e soprelevato di un piano nel 1937. Sarà poi costruito un secondo padiglione nel 1966.
Nel 1962 veniva intanto consacrata dall’arcivescovo Giovanni Battista Montini la chiesa dell’Immacolata, ricca di opere d’arte, dal portale dei fratelli Danzi di Viggiù, al tabernacolo cesellato da Stanislao Borghi di Malnate, alle formelle della Via Crucis ricavate da calchi di Manzù.
Nel 1970 l’Istituto climatico diviene Ospedale provinciale per lungodegenti e nel 1981 la gestione del nosocomio passa all’Ussl numero 4 della Valceresio. Sin dal 1978 era stato avviato un indirizzo riabilitativo e negli anni successivi l’ospedale di Cuasso al Monte si specializzerà nella riabilitazione neuromotoria, cardiologica e broncopneumologica, divenendo un’eccellenza in questo campo.
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