PAESE ISOLATO
Un ponte di ferro sopra la frana
Soluzione più vicina dopo il crollo della Sp6. Potrà essere percorso da auto e pedoni

Nell’attesa del ripristino della strada provinciale 6 a Curiglia con Monteviasco, crollata lo scorso 29 agosto sotto la forza del nubifragio, prende sempre più consistenza la soluzione che prevede l’installazione di un ponte carrabile di ferro per collegare il borgo al resto del territorio.
Ad annunciarlo è stato il sindaco Nora Sahnane, che non più tardi di due giorni fa ha incassato la fiducia dei primi cittadini dell’Unione dei Comuni Lombarda Prealpi dopo le critiche di alcuni cittadini.
«Grazie alla costante attività di Alberto Barcaro, consigliere provinciale con delega alla protezione civile - ha riferito Sahnane - sta sempre più prendendo forma la possibilità di installazione di un ponte carrabile che resterà posizionato fino al ritorno al normale transito sulla Provinciale 6. È in corso e quasi ultimata la progettazione di questa opera grazie ai Genieri Lombardia, Nucleo Ponti Bailey, guidati da Iuri Valter de Tomasi».
La notizia non è da poco perché attualmente nessuna auto può raggiungere o lasciare il paese, mentre procedono i lavori nel cantiere per ricostruire quel tratto di strada.
Certo, ci vorrà diverso tempo prima della fine dei lavori sulla Sp6 con i collaudi e tutte le opere necessarie, tempo che potrebbe non avere Curiglia con la stagione non proprio mite che bussa alle altitudini del borgo. L’idea di una semplice passerella pedonale in attesa che venga ripristinata la strada asfaltata sembra essere scartata dal momento che un ponte bailey, che si monta in una giornata o una nottata, non solo permetterebbe il traffico veicolare ma non creerebbe nessun problema a coloro che intanto stanno già operando per rifare la strada provinciale. Inoltre proprio la provincia di Varese, con il gruppo Genieri Lombardia, Nucleo Ponti Bailey, che ha sede a Samarate, ha sul territorio la punta di diamante nazionale per i “ricongiungimenti” tra sponde una volta che accadono eventi calamitosi.
Questo nucleo sta lavorando al progetto, la sensazione quindi – anche se ancora manca l’ufficialità – è che si vada nelle direzione di questi speciali collegamenti di ferro modificabili in lunghezza. Il sindaco intanto ha precisato che, con il supporto della Comunità montana e del Coordinamento di protezione civile, a breve sarà disponibile un servizio di consegna della spesa.
«Sarà comunicato un numero di telefono da contattare - ha spiegato ai cittadini - per indicare la lista della spesa e concordare le modalità di pagamento». Non solo, Sahnane ha messo l’accento sull’utilità del tracciato stradale denominato Piero-Lozzo, ossia la strada agro silvo pastorale che collega la Val Veddasca – sotto il Comune di Maccagno – a Curiglia.
Da tempo c’è un progetto, di cui si è interessata anche Provincia di Varese, per poter rendere la strada sicura e praticabile, idea che non dispiace alla sindaca – che tuttavia non vede come priorità in questo momento – che ha fatto discutere in passato i sindaci dei Comuni vicini. «Sarà possibile effettuare il trasporto di persone che hanno necessità di essere sottoposte a visite mediche - scrive sulla sua pagina Facebook - sfruttando la Piero-Lozzo, ovviamente nel rispetto delle norme in vigore in merito al contenimento della diffusione di Sars-Cov2».
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